Sono 199 i dipendenti comunali di Rimini che hanno risposto di sì alla proposta solidale lanciata dalla Rappresentanza sindacale unitaria del Comune di ridurre di un'ora la propria retribuzione in busta paga (una tantum e su base volontaria) per sostenere le famiglie ucraine giunte sul territorio dopo lo scoppio del conflitto. Una trattenuta a scopi umanitari che viene prelevata, spiegano da Palazzo Garampi, secondo i divisori contrattuali dall'importo della remunerazione globale mensile netta, al fine di finanziare programmi di affiancamento e sostegno rivolti ai profughi attraverso la Protezione Civile.
Le risorse, infatti, vengono versate nel conto della sezione locale della Protezione Civile preposta all'assistenza della comunità ucraina ospite nelle strutture riminesi.
L'iniziativa, che è partita il 22 aprile e terminerà il 5 maggio, nel giro di pochi giorni ha raggiunto una platea superiore alle aspettative. La richiesta era stata presentata dalla Rsu all'assessore alle Risorse umane Francesco Bragagni e a quello alla Protezione sociale Kristian Gianfreda, che avevano dato immediatamente il loro via libera.
"L'ennesima dimostrazione di una comunità, quella riminese, che, dinanzi al dolore delle persone, non si volta dall'altra parte, ma cerca di esserci e dare una mano, anteponendo all'interesse personale il concetto di altruismo e solidarietà", commentano gli assessori Bragagni e Gianfreda.
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