L'Ue scende in campo con un pacchetto di misure per proteggere i giornalisti e i difensori dei diritti umani contro l'escalation di attacchi legali che si sta registrando anche nel Vecchio Continente. E lo fa proprio nel giorno in cui il Consiglio d'Europa denuncia un'impennata del 41% (nel 2021 rispetto all'anno precedente) delle minacce alla libertà di stampa e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna a sottolineare con forza come "l'informazione libera e indipendente" sia "un pilastro fondamentale della democrazia".
Il pacchetto è composto da due proposte: una direttiva e una raccomandazione - "Con una iniziativa che non ha precedenti - ha spiegato la vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova - abbiamo deciso di presentare un pacchetto di proposte per la protezione dei giornalisti che rappresenta anche un atto dovuto nei confronti di chi, come la maltese Daphne Caruana Galizia, ha pagato con la vita la difesa del diritto a svolgere senza condizionamenti la sua attività. Avevamo promesso di intervenire e lo abbiamo fatto", ha aggiunto Jourova invitando tra l'altro tutti i Paesi Ue a trattare i reati a mezzo stampa nell'ambito del diritto civile piuttosto che penale. Il pacchetto presentato da Bruxelles e sollecitato anche dall'Europarlamento si compone di due proposte: una direttiva e una raccomandazione.
Tutte le novità contro l'abuso di denunce - La nuova legge europea, che prima di diventare operativa dovrà essere approvata dal Consiglio e dal Parlamento Ue, introduce diverse novità al fine di tutelare le vittime di Slapp, l'acronimo con cui viene indicata una strategia basata su cause legali e finalizzata a imbavagliare chi denuncia casi di corruzione, violazione dei diritti civili o altri reati contro l'interesse pubblico. "In una democrazia - ha osservato ancora Jourova - ricchezza e potere non possono dare a nessuno il diritto di prevaricare la verità". Per contrastare la tendenza all'abuso di denunce e azioni legali spesso destinate solo a imporre il silenzio la Commissione propone un piano articolato essenzialmente su tre misure. A partire dalla possibilità, per i tribunali, di decidere per le vie brevi il respingimento di cause "manifestamente infondate". In questo caso spetterà al denunciante pagare tutte le spese, comprese quelle dell'avvocato nominato dalla difesa. Per essere ancora più incisive le misure Ue prevedono poi di sancire il diritto alla compensazione dei danni morali e materiali subiti dalla parte ingiustamente chiamata in causa. Ma anche la possibilità, per i giudici, di applicare cosiddette "penalità dissuasive" a chi intenterà cause senza fondamento.