Ucraina, Conte: "No M5s ad aiuti militari che esulino dal diritto alla difesa"
"Abbiamo chiesto a Draghi e Guerini di riferire in Parlamento perché ci sia una piena condivisione sull'indirizzo politico del governo. Non vogliamo un'escalation del conflitto, ma il rilancio della diplomazia"
Il Movimento 5 stelle "si oppone all'invio di aiuti militari" all'Ucraina e a "controffensive che esulino dal perimetro del legittimo esercizio del diritto di difesa di cui all'articolo 51della Carta dei diritti dell'uomo". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte. Sull'invio di armi a Kiev, Conte ha aggiunto che "abbiamo chiesto al premier Draghi e al ministro Guerini di riferire in Parlamento" in modo da "conoscere gli interventi programmatici del governo".
"No escalation, rilanciare la diplomazia" - I pentastellati, ha chiarito il leader al termine del Consiglio nazionale del gruppo, vogliono evitare un'escalation del conflitto e in Parlamento voteranno di conseguenza sulla base di questo principio che è "la linea del Piave". Conte ha aggiunto che la sua intenzione è quella di "rilanciare la diplomazia".
"Nessuna spaccatura nella maggioranza" - La nostra, ha precisato conte, "non è una distinzione di armi leggere e pesanti, ma di funzionalità e utilizzo degli armamenti". E questa posizione, ha assicurato, "non spacca la maggioranza: il nostro è un contributo e nessuno ci ha mai detto che l'Italia vuole spingere perché ci sia una escalation militare. Vogliamo anzi che l'Italia sia protagonista dei negoziati diplomatici in modo che la questione sia orientata verso una soluzione politica giusta ed equilibrata e basata sul rispetto del diritto internazionale".
La nota finale del Consiglio: sanzioni più severe - Il Consiglio nazionale M5s, si legge in una nota, "ha deliberato all'unanimità di confermare la piena e risoluta condanna dell'aggressione militare della Russia all'Ucraina, perché contraria ai più elementari principi di diritto internazionale, non provocata e non giustificata; di esprimere profonda indignazione per i ripetuti attacchi arrecati dalle forze militari russe alla popolazione e alle infrastrutture civili che contrastano con il diritto internazionale umanitario e configurano crimini di guerra; di confermare la necessità di mantenere un incisivo piano di sanzioni per dissuadere la Russia dal proseguire nell’invasione e, se del caso, di incrementare il livello sanzionatorio con misure ancora più severe".
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