Oltre che in Francia con Marine Le Pen battuta da Macron, un candidato euroscettico ha perso anche in Slovenia, dove si confrontavano alle urne il premier conservatore Janez Jansa e l'ex top manager Robert Golob. Il partito liberale e progressista Movimento Libertà (Gibanje Slovenija) dello sfidante Golob ha vinto con il 34,4% dei voti, contro il 23,7% del Partito democratico (Sds) del premier euroscettico Jansa.
Per il Jansa si tratta di una sconfitta più netta di quanto indicavano i sondaggi pre-elettorali, che parlavano di un probabile testa a testa con
Golob. Gli elettori, invece, sembrano aver votato non solo a favore del volto nuovo della politica slovena, ma anche contro le politiche dell'Sds che hanno sollevato numerose critiche sia in patria che a Bruxelles, dove la Slovenia è finita sotto la lente di ingrandimento della Commissione Ue per una serie di scelte politiche considerate dannose per lo stato di diritto, la libertà di stampa e la pluralità dell'informazione.
Sicuri di entrare in parlamento sembrano i conservatori di Nova Slovenija (NSi) che ottengono oltre il 7%, e i Socialdemocratici (Sd) a più del 6%. Vicini allo sbarramento del 4% restano invece la Sinistra (Levica), Uniamo la Slovenia e la Lista Marjan Sarec. La formazione del governo sarebbe assoggettata a eventuali alleanze.
Golob, ingegnere originario di Nova Gorica, è alla sua prima carica elettiva, ma non è del tutto estraneo al mondo della politica. Fra il 2011 e il 2013, infatti, è stato vicino al movimento Pozitivna Slovenija del sindaco di Lubiana. A inizi anni 2000 Golob è stato sottosegretario all'energia e pochi anni dopo ha dato vita alla società di compravendita dell'energia elettrica GEN-I, che ha contribuito a fondare, per poi venderne la maggioranza allo Stato. Fino a dicembre scorso è stato al vertice di GEN-I, riconfermato dal 2004 con governi di ogni colore, ma il suo mandato non è stato poi rinnovato dall'esecutivo di Jansa. Lo scorso marzo Golob ha dato vita al Movimento Libertà, raccogliendo la piattaforma del partito ecologista Z.DEJ (Adesso) e portandolo a diventare la casa di riferimento per liberali e progressisti.