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Ucraina, Papa Francesco: "I politici ascoltino la gente che vuole la pace"

"Anziché fermarsi la guerra si è inasprita. E' triste che le armi si siano sostituite alla parola", ha detto il Pontefice in piazza San Pietro rinnovando il suo appello per una tregua pasquale

"In Ucraina la pace è possibile". Lo ha detto Papa Francesco in un passaggio della celebrazione del "Regina Coeli" in piazza San Pietro. "I leader politici ascoltino la gente che vuole la pace, non l'escalation del conflitto", ha aggiunto. "Anziché fermarsi la guerra si è inasprita. E' triste che le armi si siano sostituite alla parola", ha sottolineato il Pontefice.

"Rinnovo l'appello per una tregua pasquale" - "Proprio oggi ricorrono due mesi dall'inizio di questa guerra: è triste che in questi giorni che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani si senta più il fragore mortale delle armi anziché il suono delle campane che annunciano la resurrezione". Il Papa ha quindi rinnovato "l'appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace. Si arresti l'attacco per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata".

Il grazie ai partecipanti della marcia per la pace Perugia-Assisi - Papa Francesco in un passaggio della celebrazione del "Regina Coeli" ha ringraziato gli organizzatori e i partecipanti alla marcia per la Pace Perugia-Assisi.

Guerra in Ucraina, oltre 10mila alla marcia per la pace straordinaria Perugia-Assisi

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La marcia per la pace straordinaria Perugia-Assisi dedicata all'Ucraina è cominciata con un minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre. Oltre 10mila i partecipanti, in una giornata dal meteo incerto, con bandiere della pace ma non di partiti politici. "Fermatevi! La guerra è una follia" è il titolo di questa edizione, alla quale hanno aderito centinaia fra associazioni, istituzioni, sindacati, realtà pubbliche e private e oltre 300 città. "Non dobbiamo rompere i ponti con nessuno - ha detto Flavio Lotti, il coordinatore del comitato organizzatore, nel suo intervento - ma dobbiamo lavorare anche durante la guerra per costruire la pace. Non ci sono nemici, non abbiamo nemici, l'unico nemico è la guerra e tutti quelli che la alimentano, anche con la vendita delle armi. Oggi siamo qui a dire che c'è un altro modo di aiutare il popolo ucraino ed è quello di togliere la parola alle armi e darla alla politica. Noi siamo qui per riprendere e rilanciare il grido di dolore di tutte le vittime delle guerre, in tutte le parti del mondo".

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