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Morta per trattamento al seno, l'indagata: "Fatta l’iniezione, quando sono uscita era ancora viva"

La donna si chiama Pamela Andress ed è un'organizzatrice di eventi. "Il trattamento è stato fatto in amicizia" dice il suo legale

"Quando me ne sono andata, era ancora viva. Ho capito quello che era successo e che mi stavano cercando solo il giorno dopo, e non riuscivo a credere a una cosa così terribile". È il racconto fatto ai carabinieri da Pamela Andress, 50 anni, la persona autrice del trattamento, con una puntura al seno, durante il quale ha perso la vita Samantha Migliore di Maranello, nel Modenese. Pamela Andress è indagata a piede libero per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.

La 50enne conosceva Samantha Migliore perché entrambe di Napoli e, già in passato, racconta il legale della 50enne alla Gazzetta di Modena, avrebbe praticato un trattamento al seno. "Avevano parlato di soldi - ha spiegato l'avvocato - ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia. La mia assistita è sconvolta, e non è vero che è fuggita".

Tra le prime ipotesi del decesso di Samantha Migliore forse uno shock anafilattico o un arresto cardiocircolatorio, ma soltanto l'autopsia chiarirà le cause. Il marito della vittima, presente in casa al momento del trattamento, ha raccontato che quando la moglie si è sentita male, la 50enne è andata via dicendo di dover fare una telefonata e consigliando di dare acqua e zucchero. Secondo l'uomo, per l'intervento erano stati chiesti circa 1.200 euro.

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