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 Debutta a Milano Hekfan, ambasciata della cucina di Hong Kong in Italia  

Un intenso viaggio gastronomico guidati dallo Chef Kin Cheung attraverso le tradizioni i simboli e i costumi hongkongesi

Hekfan 

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Hong Kong, ovvero la Cina vista dal buco della serratura.” Così descritta dallo scrittore Ennio Flaiano, la megalopoli asiatica conquista l’Italia con le sue luci, il suo fermento culturale e il suo sapore. Grazie al ristorante Hekfan, che ha appena aperto i battenti in zona Brera (via Formentini), è possibile riscoprire i simboli, le tradizioni e i costumi hongkongesi, attraverso un intenso viaggio gastronomico.

Guidato dallo Chef Kin Cheung, uno dei maggiori interpreti della cucina orientale nel nostro Paese, il locale si afferma come una vera e propria ambasciata della cucina di Hong Kong in Italia, portando la gioia del convivio già nel nome: in cinese Hek significa “mangiare” e Fan sta per “cibo”.

È il menù Banquet il punto forte del ristorante, una serie di 10 piatti che guiderà i commensali verso la scoperta della cucina locale della splendida città. Uno di questi è la zuppa stile Duwn, realizzata secondo un complesso metodo di preparazione che prevede la cottura a sé dei singoli elementi (pollo, prosciutto, maiale, funghi) e poi la loro unione, seguita da diversi filtraggi per ottenere un brodo estremamente limpido. Per questo motivo è servita nella ciotola Zon, che sul fondo riporta disegni o ideogrammi.

Oppure il maiale Don Po, che completa l'ultima fase della sua cottura direttamente al tavolo. Per realizzarlo si utilizzano due calici di alcol, più un terzo che viene “acceso” davanti ai commensali per dare uno shock termico al piatto. La grappa di bambù usata per il flambage consente alla carne di assorbire la salsa e restare estremamente morbida. Il piatto combina la tradizione di Taiwan di cucinare usando due bicchieri di alcol in cottura e un terzo al tavolo, con quella cantonese di portare la ciotola (il clay pot) ad alta temperatura, così che la pietanza continui a cuocere fino al suo arrivo al tavolo.

Alla fine del pasto, insieme a del tè bianco, utile per la digestione, è servita una zuppa dolce di fagioli rossi con petali di giglio, che al pari delle lenticchie nostrane, è considerato un augurio di fortuna e successo economico, mentre il fiore è simbolo di armonia e cooperazione.

Nel menù di Hekfan non mancano materie prime occidentali, come il tartufo italiano, il foie gras francese, il caviale russo, rispettando il criterio della stagionalità. Il rispetto della tradizione culinaria, intesa come strumento per far conoscere la straordinaria storia di Hong Kong, è un vero e proprio mantra per il team di Hekfan, grazie a cui è possibile accorciare i 9000 km di distanza che ci separano dalla megalopoli attraverso il sapore delle prelibate pietanze servite.

Di Indira Fassioni 

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