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Guerra in Ucraina, i quattro oligarchi di Putin e i beni in Italia

A “Controcorrente” le ricchezze degli amici di giovinezza e compagni di sport

Gli oligarchi russi che circondano il leader del Cremlino, sono amici di giovinezza, compagni di sport, consiglieri fidati, sono loro che hanno visto minate le loro fortune dalle sanzioni europee e americane. A "Controcorrente" la giornalista Arianna Giunta mostra i beni della rete di sicurezza che protegge e circonda Putin. Fra gli amici più fidati c'è Aleksey Miller: con l'ascesa al potere di Putin è diventato uno dei top manager più pagati al mondo, è il re di Gazprom, la cui rete di investimenti attraverso la banca Gazprombank è vastissima. 

Numerosi sono anche gli interessi di Yuri Kovalchuk, ufficialmente a capo del colosso di informazione russo National Media Group, descritto dall'FBI come l'ombra di Putin e il suo tesoriere personale. Secondo i Panama Papers è il titolare di una cooperativa che costruisce cottage di lusso sul lago di Valdai in Russia. 

Un'immensa villa nel nostro Paese che si estende su quasi sei ettari apparterrebbe al magnate del petrolio Igor Rotenberg, figlio di Arkady Rotemberg: "Nel cerchio magico rientrano a tutti gli effetti anche i Rotenberg, Arkady, amico di infanzia di Putin e suo istruttore di judo - spiega la giornalista - e Igor e Boris titolari di un tesoretto tutto italiano per ora sfuggito alle sanzioni, ville, aziende agricole e un hotel nel centro di Roma, beni che si perdono in un dedalo di off-shore". 

"Questo sistema ben avviato che nasconde il beneficiario ultimo - spiega Federico Varese, professore di Criminologia all'Università di Oxford - usa per esempio compagnie che hanno sede nei paradisi fiscali, sono certamente le isole Vergini, Cayman, i paradisi fiscali classici, però anche, e questo vale soprattutto per i russi, Cipro".

"Ed è in effetti intestata ad una holding cipriota - aggiunge la giornalista - questa enorme proprietà sulle rive del  lago di Garda, costruita a fine '800 e poi diventata residenza di campagna della famiglia degli editori Feltrinelli, oggi la villa è stata trasformata in un resort di lusso e sarebbe riconducibile al "prestigiatore delle off-shore" Viktor Vekselberg fra gli alleati più fedeli di Putin, in grado di proteggere il proprio patrimonio attraverso sofisticati castelli societari". Il direttore della struttura smentisce ogni legame con  Vekselberg: "Questa proprietà è riconducibile ad una holding di Cipro - spiega Markus Odermatt, General Manager Grand Hotel Villa Feltrinelli - però non ha niente a che vedere con questo personaggio".

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