Ucraina, Marina Berlusconi: "Senza distinguo contro Putin, libri e cultura difendono la libertà"
"Come editori siamo un po' il sistema immunitario contro le spinte autoritarie e illiberali. Basta distinguo, serve una scelta di campo per i valori dell'Occidente", ha detto in un'intervista a Il Giornale la presidente di Mondadori e Fininvest
"In una guerra come quella che Putin ci ha imposto anche la cultura, anche i libri possono fare la loro parte". Così Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e Fininvest, in un'intervista a Il Giornale in cui illustra i risultati aziendali ma ha sempre davanti a sé l'orrore dei massacri in Ucraina. "I risultati 2021 della Mondadori sono davvero eccellenti. Ma è difficile festeggiare in un momento così cupo, tra una pandemia epocale e una guerra feroce quanto assurda. La reazione migliore è continuare a fare bene il nostro lavoro", ha aggiunto.
Un anno positivo - "I conti del 2021 sono molto buoni. Aumentano ricavi e margini, un utile di 44 milioni ci fa tornare al dividendo per la prima volta da dieci anni. E se non considerassimo le acquisizioni del 2021, investimenti importanti a partire da De Agostini Scuola, il nostro debito, che nel 2013 superava i 360 milioni, oggi non esisterebbe più. Anzi, avremmo una liquidità di 37 milioni. E sarebbe la prima volta in 15 anni", ha spiegato Marina Berlusconi.
"E' stata proprio la nostra linea strategica, il ritorno al core business dei libri, - ha aggiunto - a permettere questi risultati e a restituirci questa solidità, ovviamente senza sottovalutare l'attenzione allo sviluppo nel digitale. Nel 2012 i libri rappresentavano appena un quarto dei nostri ricavi, mentre oggi sono arrivati a tre quarti e, soprattutto, producono oltre nove decimi dei margini. Sui libri abbiamo investito molto, ma in neppure dieci anni la nostra redditività è aumentata di quattro volte. E non intendiamo fermarci qui".
Bene anche Mediaset - "Mentre sono impegnati nelle grandi aggregazioni europee della tv, mio fratello Pier Silvio e la sua squadra continuano a fare davvero un grande lavoro. Nel 2021 l'utile di Mediaset è più che raddoppiato, a 374 milioni. I palinsesti sono ricchi e gli ascolti reagiscono ottimamente. E il primo trimestre 2022 sarà il settimo consecutivo di crescita per la raccolta pubblicitaria. Insomma, è evidente che davanti ai disastri della pandemia il nostro Gruppo ha risposto molto bene. Ora, però, la sfida diventa molto più complicata".
"Un editore - aggiunge - ha un supplemento di responsabilità perché produce cultura e valori, che di questi tempi sono gli anticorpi contro le spinte autoritarie e illiberali. E' un po' come se fossimo il sistema immunitario della democrazia. Per questo, da editore, trovo sia inevitabile una scelta di campo. Qui non possiamo che stare da una parte precisa: quella di un popolo aggredito e dei valori del mondo democratico cui appartiene, e contro un aggressore che in realtà ha dichiarato guerra a tutto l'Occidente, alla sua identità e alla sua cultura".
"Mio padre Silvio è stato il primo a denunciare i pericoli del neoimperialismo cinese e di un abbraccio con Mosca. La sua posizione è sempre stata netta. Vedi il voto di condanna dell'invasione al Parlamento europeo o il sostegno alla politica filo-atlantica del governo Draghi. O la lungimiranza che per tanti anni ha fatto di lui il più convinto sostenitore della necessità di un esercito e di una politica estera comuni dell'Unione", ha concluso Marina Berlusconi.
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