Il Fondo monetario internazionale taglia le stime di crescita 2022 e 2023 per l'Italia. Dopo il +6,6% del 2021, si prevede che il Pil del Paese aumenterà quest'anno del 2,3%, cioè 1,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Per il 2023 la crescita è attesa all'1,7%, 0,5 punti in meno. Secondo l'Fmi, l'Italia e la Germania sono i due Paesi dell'area euro che hanno subito le maggiori revisioni al ribasso in seguito alla "maggiore dipendenza" dall'energia russa.
Eurolandia e Usa, economie in frenata - Gli effetti della guerra in Ucraina fermeranno quindi subito il rimbalzo di cui abbiamo beneficiato nel 2021 in seguito al crollo del 9% nel 2020, dovuto al lockdown e alle misure restrittive anti-Covid. Nel complesso, nel 2022 e nel 2023 rallenteranno la crescita tutte le economie di Eurolandia e quella americana: gli Stati Uniti cresceranno quest'anno del 3,7%, lo 0,3% in meno rispetto alle stime di gennaio, e nel 2023 del 2,3% (-0,3%). Ben più forte sarà però la frenata dell'area euro, con una crescita stimata al 2,8% nel 2022 (-1,1 punti rispetto alle previsioni di gennaio) e al 2,3% nel 2023 (-0,2%).
Revisioni al ribasso anche per l'economia globale: Washington prevede una crescita del 3,6% sia per il 2022 sia per il 2023, con tagli di 0,8 punti per quest'anno e di 0,2 per il prossimo.
Corsa dei prezzi per tutto il 2022 - Gli esperti del Fondo monetario prevedono per quest'anno una forte corsa dei prezzi sia in Italia, sia nell'Eurozona e negli Usa, ma ritengono che nel 2023 il carovita rallenterà. In Italia l’inflazione raggiungerà il 5,3% quest'anno contro l'1,9% del 2021 e il -0,1% nel 2020. L'anno prossimo i prezzi al consumo segneranno invece un più moderato 2,5%, mentre più a lungo termine si attende un'inflazione al 2%. Sull'area euro, l'Fmi prevede un 5,3% quest'anno dopo il 2,6% del 2021 e un 2,3% nel 2023, mentre a lungo termine, sul 2027, vede un 1,9%. Per gli Usa la stima è del 7,7% quest'anno, del 2,9% nel 2023 e del 2% nel lungo periodo.
Amsterdam, gas ai minimi dall'inizio della guerra - Sul fronte prezzi, arriva però anche qualche segnale positivo: i future sul gas contrattati ad Amsterdam sono infatti in discesa. Nella città olandese il benchmark europeo registra una flessione del 10% a 86 euro al megawattora rispetto ai 95,62 di giovedì. Si tratta del nuovo minimo dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina.
Russia e Ucraina in profondo rosso - Gli esperti di Washington hanno previsioni nerissime per Russia e Ucraina, dove la guerra affonda l'economia: per Mosca, dopo il +4,7% del Pil nel 2021, prevedono una contrazione del Prodotto interno lordo per quest'anno dell'8,5% e del 2,3% nel 2023 (a gennaio le stime parlavano di un +2,8% quest'anno e di un +2,1% l'anno prossimo). La contrazione sarà ben più severa in Ucraina, dove il Pil crollerà del 35% nel 2022. "Anche se il conflitto dovesse finire presto - dicono al Fondo monetario internazionale -, la perdita di vite umane, la distruzione e la fuga dei cittadini limiteranno severamente l'attività economica per anni".
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