Covid, a Shanghai sale a 10 il bilancio delle vittime dell'ultima ondata del virus
Nuovi contagi in diminuzione ma crescono le proteste contro la linea dura delle autorità, che tiene la megalopoli in lockdown da settimane per arginare la diffusione del virus
Salgono a 10 le morti per l'ultima ondata di coronavirus a Shanghai, in lockdown da settimane, secondo la linea dura "zero Covid", nonostante le proteste dei cittadini. Nella giornata di lunedì erano stati annunciati i primi tre decessi ai quali se ne sono aggiunti sette, a fronte dei 300.000 contagi registrati nella città da fine febbraio. Nella metropoli di 26mila abitanti i nuovi casi accertati a inizio settimana di coronavirus sono 3.084 casi e 17.332 asintomatici, in discesa rispetto a domenica.
Nella megalopoli 10 morti - Dopo i primi tre morti resi noti lunedì, le autorità cinesi hanno riferito che si tratta di persone tra i 60 e 101 anni, tutte con varie malattie croniche. I funzionari di Shanghai hanno inoltre riferito che meno dei due terzi dei residenti sopra i 60 anni aveva ricevuto due dosi anti-Covid e che meno del 40% aveva ricevuto un booster.
Ordinati da Pechino più punti di quarantena - Con gli ultimi tre, sono 10 i morti totali riconosciuti a Shanghai come vittime del Covid. La vicepremier Sun Chunlan, inviata da Pechino per gestire la strategia anti-Covid, ha di fatto commissariato l'autorità locale ordinando la costruzione di più punti di quarantena Covid e di rafforzare i cicli diagnostici con tamponi sulla popolazione. Attualmente centri di quarantena possono contenere fino a 140.000 persone. Molte sono già state dimesse (23.286 solo lunedì), ma lo scopo delle autorità è di avere tutti i positivi nei centri dedicati in vista del rilascio graduale. La municipalità si propone di raggiungere entro mercoledì "zero casi sociali".
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