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Usa, un detenuto nel braccio della morte ha scelto il plotone di esecuzione

Condannato nel 2001 in South Carolina, Richard Bernard Moore sarà ucciso con fucilazione, ma ha presentato ricorso alla Corte Suprema

South Carolina Department of Corrections

Tra il plotone di esecuzione e la sedia elettrica, Richard Bernard Moore ha scelto di essere fucilato. Condannato a morte nel 2001 per omicidio e altri reati commessi nel 1999 in South Carolina, il detenuto di 57 anni ha potuto scegliere come morire quattordici giorni prima della data dell'esecuzione, fissata per il 29 aprile. Se avverrà, sarà la prima fucilazione nella storia dello Stato americano.

I suoi avvocati hanno presentato ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti giudicando le due alternative - plotone di esecuzione o sedia elettrica - entrambe incostituzionali e chiedendo anche una riformulazione della pena per il proprio cliente, ritenuta sproporzionata. Solitamente gli Stati americani che consentono le condanne a morte le attuano attraverso un'iniezione letale. Negli ultimi anni, però, è diventato sempre più difficile reperire il mix di veleni necessario, dopo che molte case farmaceutiche e tanti Paesi nel mondo hanno vietato la loro esportazione negli Stati Uniti per motivi umanitari.

Per questo, l'ultima volta che il boia è entrato in azione in South Carolina risale al 2011. Finora, potendo scegliere tra l'iniezione e la sedia elettrica, i condannati avevano optato per la prima, impedendo di fatto la loro esecuzione per la mancanza dei farmaci. Per ovviare al problema, nel maggio del 2021 il South Carolina ha introdotto la fucilazione, diventando il quarto Stato americano a farlo. Allora è stato stabilito che la sedia elettrica fosse il metodo principale e che il plotone di esecuzione fosse l'alternativa. La fucilazione prevede che a sparare siano tre guardie carcerarie da un buco in una parete di fronte al detenuto incappucciato e legato a una sedia.

Gli avvocati di Moore hanno chiesto di sospendere l'esecuzione della condanna in modo da dare tempo alla Corte Suprema di esaminare il caso.

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