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L'urlo di Papa Francesco: "E' una Pasqua di sangue, non abituiamoci alla guerra. Pace oggi più che mai"

Il Pontefice prega per la "martoriata Ucraina": "Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido della gente"

"Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza. I nostri cuori si sono riempiti di paura e angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe". Lo ha detto Papa Francesco, invocando la pace per la "martoriata Ucraina" in questa che ha definito una "Pasqua di guerra". Nella benedizione Urbi et Orbi, il Pontefice ha aggiunto: "Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte ma no, non è illusione: Cristo è risorto, è veramente risorto". 

Roma, 100mila fedeli all'Urbi et Orbi di Papa Francesco

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Sono circa 100mila i fedeli che hanno partecipato all'Urbi et Orbi di Papa Francesco in Vaticano. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede, riportando i dati forniti dalla Questura. Era piena non solo piazza San Pietro ma anche tutta via della Conciliazione fino a Castel Sant'Angelo.  

"Si scelga la pace" - "Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre", ha detto Papa Francesco. "Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant'anni fa: metteremo fine al genere umano, o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?", ha detto citando il Manifesto Russell-Einstein del 1955. 

Pace possibile e doverosa - Secondo il Pontefice la pace non solo "è possibile" ma "è una responsabilità" di tutti da costruire mobilitandoci: "Ogni guerra porta strascichi che coinvolgono tutta l'umanità: dai lutti al dramma dei profughi, alla crisi economica e alimentare di cui si vedono già le avvisaglie. Davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza. Lasciamoci vincere dalla pace di Cristo! La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti!", ha detto nel Messaggio Urbi et Orbi.

"Oggi più che mai" - Papa Francesco ha ricordato poi che "abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse. E invece stiamo dimostrando che in noi non c'è ancora lo spirito di Gesù, c'è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo. Abbiamo bisogno del Crocifisso Risorto per credere nella vittoria dell'amore, per sperare nella riconciliazione. Oggi più che mai - ha sottolineato - abbiamo bisogno di Lui, che venga in mezzo a noi e ci dica ancora: 'Pace a voi", ha detto rivolgendosi ai fedeli. 

Sono stati circa 100mila i fedeli presenti a Piazza San Pietro per la Messa di Pasqua presieduta da Papa Francesco, secondo quanto riferito da fonti vaticane. Era piena non solo piazza San Pietro ma anche tutta via della Conciliazione fino a Castel Sant'Angelo.

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