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Volkswagen Taigo R-Line, il Suv/Coupé che spariglia le carte

Taigo è un originale crossover che rischia sul design ma non sulle motorizzazioni, dove manca lʼibrido

Chi pensa che lo slancio sullʼauto elettrica abbia distolto Volkswagen da modelli più convenzionali, beh non conosce lʼistinto “onnivoro” del primo costruttore europeo, strategicamente impegnato a togliere lo scettro globale a Toyota. Con lʼinedita Taigo, VW propone il suo primo Suv/Coupé, lo fa nel segmento B dove ha già Polo e T-Cross, e sulle motorizzazioni al momento ha deciso di non rischiare.

Taigo, la sfida parte dal design

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Taigo arriva infatti in Italia con due soli motori a benzina ‒ 3 cilindri 1.0 e 4 cilindri 1.5 ‒ e la semplicità di due allestimenti: Life e R-Line. Tgcom24 ha provato questʼultima col motore 1.5 da 150 CV, che dispone di cambio a doppia frizione DSG. Il Suv/Coupé colpisce subito per la singolare linea della carrozzeria, perché è qui che si sta giocando una partita importante: Toyota ha appena lanciato Yaris Cross e le europee sono già ferrate con Renault Captur, Peugeot 2008 e Ford Puma. Volkswagen si è inventata un quid in più: il taglio della coda a moʼ di coupé, per dare unʼimpronta più dinamica allo stile e differenziare Taigo da T-Cross e T-Roc (cui certo va a sottrarre qualche cliente).

La lunghezza è di soli 4,266 metri, ma quella silhouette la fa sembrare più lunga, mentre il bagagliaio è davvero una sorpresa con i suoi 438 litri di capacità. Taigo è moderna anche per le luci, con i fari a LED Matrix IQ.Light con il listello a LED nella calandra e la banda luminosa nella zona posteriore. I fendinebbia con funzione cornering sono esclusivi della versione R-Line. Su strada Taigo è una compiuta auto per la città, perché sa fare tutto ed è spaziosa e versatile per lʼuso quotidiano. La nostra 150 CV ha chiaramente una vocazione sportiva maggiore, ma le due 3 cilindri (95 e 110 CV) assolverebbero benissimo il ruolo.

Lʼintento Volkswagen di farne unʼauto polivalente, distinta dai crossover e dalle compatte è riuscito. Ha uno scatto frizzante, è agile, si guida facile e quel cambio DSG è ormai un compagno irrinunciabile. In parcheggio fa valere i sensori, sia anteriori che posteriori, e in più ha tanta elettronica, incluso il Travel Assist, pacchetto di ADAS livello 2 che supporta nei cambi corsia, nella frenata dʼemergenza, nel mantenimento della distanza di sicurezza e altri ausili. Travel Assist che aiuta la guida automatizzata fino alla velocità di 210 km orari.

Entrati dentro, ci accoglie un posto guida da categoria decisamente superiore al segmento B. La seduta rialzata e la visuale ampia danno un bel senso di padronanza, con il plus dei sedili sportivi e comodi (ma è la nostra R-Line ad avere il sostegno laterale). Volkswagen non ha lesinato sulle tecnologie di bordo, proponendo la ricarica wireless e lʼApp-Connect per dialogare con gli smartphone, mentre la strumentazione interamente digitale poggia su uno schermo touch da 10,25 pollici (sulla Life è da 9). Ci piacciono i Led per lʼilluminazione dellʼabitacolo e anche il tetto panoramico elettrico, ma alla fine tutto questo “bendidio” della nostra versione lo paghiamo in cassa…

Il capitolo prezzi meriterebbe una riflessione attenta. Il listino indica una forbice da 23.150 a 29.400 euro (quelli della nostra 1.5 R-Line), ma il fatto che ci siano solo due allestimenti, uno ordinario e lʼaltro super equipaggiato penalizza il primo. Senza considerare i troppi pacchetti optional che Volkswagen solitamente propone e che fanno lievitare il prezzo. Ce ne sono di tutti i tipi, di stile, di equipaggiamenti e di audio, ma il sound system Beats con 6 altoparlanti da 300 watt ci sembra però imperdibile.

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