Mine piazzate sulle porte d'ingresso, sotto le auto, tra i divani e i letti, persino dentro le lavatrici. Kiev mette in guardia gli ucraini che rientrano nelle zone liberate dalle vere e proprie "trappole" piazzate dai russi nei luoghi in cui sono passati prima della ritirata. "I cittadini non devono rientrare fino a quando non sarà completato il difficile lavoro degli artificieri", l'allarme lanciato dal ministro degli Interni ucraino.
"I russi prima di andare via hanno nascosto ordigni dappertutto" - "Hanno lasciato trappole micidiali in tutti i posti dove hanno trascorso la notte, anche nelle lavatrici delle case abbandonate in fretta e in furia" la denuncia il ministero degli Interni ucraino. L'allerta è massima. "La minaccia è molto alta" avverte il ministro mettendo in guardia i civili sulle zone ancora da bonificare dopo la ritirata russa.
Mine di qualunque tipo - Mentre le foto delle mine nelle lavatrici, nelle buste della spesa, tra i mobili delle case abbandonate per fuggire dalle bombe fanno il giro del mondo, era stato un video diffuso dal presidente a mostrare le trappole micidiali. Verdi o di altri colori, forme lievi e ondulate, aria innocua, dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro che volteggiano quando vengono lanciate all'alto e si spargono sul territorio: sono le mine antiuomo "a farfalla" che i russi utilizzano in quantità e che esplodono quando vengono raccolte e maneggiate.
Ordigni vietati - Il pericolo, avvertono i militari ucraini, viene anche da ordigni inesplosi e mimetizzati che "possono sembrare un giocattolo, un telefono cellulare, una penna a sfera: qualsiasi oggetto può essere riempito di esplosivo". Nell'area di Kharkiv, ha accusato giorni fa Human Rights Watch, la Russia ha utilizzato mine antiuomo vietate. Sono le POM-3, note anche come "Medallion", dotate di un sensore per rilevare una persona in avvicinamento ed emettere una carica esplosiva. La successiva detonazione della carica e i frammenti di metallo che proietta possono causare morte e lesioni entro un raggio di 16 metri.
Esplosivo tra le vittime della guerra - Un allarme ancora più grave era stato lanciato nei giorni scorsi dal presidente Vlodymyr Zelensky che aveva denunciato un'altra atrocità nelle atrocità: persino i cadaveri sarebbero stati trasformati in armi letali con ordigni pronti a esplodere per colpire coloro che li spostano per dargli una degna sepoltura.
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