Tre infermieri e un'operatrice socio-sanitaria dell'ospedale di Chioggia (Venezia), Katia De Bei, Riccardo Baldo, Gina Valentino e Tiziana Cavallarin, hanno salvato la vita a un 32enne a bordo di un volo EasyJet partito da Venezia e diretto a Parigi. È accaduto il 12 aprile, quando i sanitari, che si stavano recando nella città francese per una mini vacanza, si sono accorti che il passeggero seduto nella fila dietro di loro russava "in modo strano". "Quel respiro pesante lo abbiamo riconosciuto subito, non era un normale ronfare del sonno", ha poi raccontato Baldo. Era in arresto cardiaco. I quattro colleghi si sono messi all'opera e, grazie a una manovra cardiaca, sono riusciti a rianimarlo.
La vicenda - Come raccontato su Facebook dal direttore generale dell'Ulss 3, Edgardo Contato, il volo per Parigi è partito da Venezia alle 6.45. Nonostante al check in gli operatori sanitari avessero fatto l'assegnazione casuale dei posti, si sono ritrovati tutti nella stessa fila, la 16. Il passeggero 32enne si trovava invece al posto 17F.
Quando si sono accorti che l'uomo russava in modo strano, i quattro si sono girati verso di lui e si sono scambiati uno sguardo d'intesa. Allora Valentino ha provato a chiamarlo, ma il 32enne non rispondeva. Non era cosciente. "Non sentivamo il polso, il respiro era debolissimo e abbiamo capito che è in arresto cardiaco - hanno raccontato i sanitari -. Abbiamo cominciato a eseguire il massaggio cardiaco esterno, a mano, ma lo spazio era troppo stretto". Con l’aiuto di un altro passeggero, sono poi riusciti a stenderlo in corridoio.
De Bei ha strappato la camicia del giovane steso, per liberargli il torace. Valentino ha allertato l'assistente di volo chiedendo defibrillatore e forbici, per liberare meglio il torace dagli indumenti. Cavallarin ha spiegato ai passeggeri la situazione. "In quel momento lo abbiamo dao perso - ha aggiunto Baldo - ma non ci disiamo dati per vinti e abbiamo continuato a eseguire il massaggio a mano, in attesa del Dae. Sono passati una decina di minuti e il cuore ha ricominciato improvvisamente a battere". "Gazie e scusatemi, scusatemi di tutto", ha detto il giovane quando ha ripreso conoscenza e si è accorto di quanto accaduto.
Nel frattempo è arrivata anche la maschera dell'ossigeno, mentre i sanitari clodiensi hanno continuato a monitorare i parametri vitali e la pressione fino all'atterraggio a Parigi dove è stato affidato ai medici locali. La storia è stata riportata su Facebook anche dal presidente della Regione Veneto Luza Zaia, il quale si è complimentato con gli operatori sanitari, scrivendo: "Quattro angeli che hanno salvato una vita, ancora una volta!".