Un magistrato italiano è ricercato dalla Russia. Si tratta del giudice Rosario Salvatore Aitala, che fa parte del collegio di togati della Corte penale internazionale scelto per occuparsi della guerra in Ucraina, assieme ad Antoine Kesia-Mbe Mindua e Tomoko Akane.
Esperto in diritto internazionale -
Ex funzionario di polizia, 54 anni, Aitala insegna Diritto internazionale alla Luiss ed è convinto, come ha scritto nel suo ultimo libro, che il diritto internazionale sia "un modo di guardare il mondo" e diventare "testimoni di crimini che invocano giustizia". Crimini che il procuratore capo della corte Karim Khan ha voluto toccare con mano andando, nei mesi scorsi, in visita a Bucha, la città simbolo della furia russa, dove sono stati massacrati centinaia di civili. "L'Ucraina è una scena del crimine - sono state le sue parole. - Siamo qui perché abbiamo motivi ragionevoli per credere che vengano commessi crimini all'interno della giurisdizione del tribunale. Dobbiamo dissolvere la nebbia della guerra per arrivare alla verità".
Il mandato di cattura contro Putin -
Laureato presso l'università di Catania, Rosario Salvatore Aitala è giudice della Corte Penale Internazionale dal 2018. In tale veste, nel marzo del 2023, ha spiccato, appunto, il mandato di cattura nei confronti di Vladimir Putin. In particolare, il 17 marzo, la Cpi - la cui giurisdizione non è riconosciuta dalla Russia - ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo e della commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, con l'accusa di deportazione illegale di bambini ucraini.
Aitalia incriminato dalla Russia -
Il 20 marzo, il comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il procuratore e i giudici della Cpi, compreso Aitala. Il giudice italiano è stato incriminato in contumacia, insieme al procuratore Khan Karim. Ora l'insertimento nella lista dei ricercati.
I crimini di guerra di Putin -
Quanto alle accuse nei confronti di Putin, al momento l'unica, drammatica, certezza è che non mancherà il materiale per le indagini. Lo scorso aprile l'ufficio del procuratore generale di Mykolaiv aveva fatto sapere che riceve decine di segnalazioni al giorno di possibili crimini di guerra. In tutta l'Ucraina migliaia di segnalazioni arrivano quotidianamente alle procure locali attraverso l'apposito sito in attesa di un esame che potrebbe richiedere mesi. Da qui la decisione della Presidenza della Corte penale internazionale di affidare la situazione in Ucraina alla seconda Sezione istruttoria composta dall'italiano Aitala e gli altri due giudici Antoine Kesia-Mbe Mindua e Tomoko Akane.