Violenza sessuale aggravata su minore, sfruttamento della prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia su una 13enne. La polizia di Vercelli ha eseguito 5 misure cautelari: due in carcere, due ai domiciliari e un obbligo di dimora. Tra loro anche i genitori della ragazzina, costretta a prostituirsi. Tra gli orrori scoperti dalla Squadra Mobile anche le sevizie subite dai bimbi piccoli, uno e due anni, che venivano frustati e minacciati verbalmente.
I genitori tra gli arrestati - I genitori arrestati, con l'accusa di prostituzione minorile, violenza sessuale e abusi nei confronti della figlia 13enne, hanno 39 e 40 anni, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Sono state arrestate anche altre tre persone, un 68enne incensurato e un 67enne con precedenti per reati sessuali, entrambi vercellesi, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Vercelli.
Frequentazioni "abituali" - Le indagini hanno dimostrato "l'abituale frequentazione sessuale con la minore di altri 4 soggetti, per lo più anziani vercellesi, deferiti per il reato di violenza sessuale aggravata". Sono stati i due clienti finiti ai domiciliari che hanno permesso di dimostrare le altre frequentazioni a cui la ragazzina era obbligata.
I maltrattamenti subiti - Tutti e tre i bambini, secondo quanto ricostruito delle indagini, erano "totalmente assoggettati al volere dei genitori" e "costretti a subire maltrattamenti fisici come frustate. I bambini erano costretti ad assistere finanche ad "agiti sessuali, tenuti costantemente sotto minacce del tipo 'ti ammazzo, ti brucio gli occhi". I tre minori sono stati sottratti ai genitori e collocati in una comunità protetta.
La bambina offerta a una clientela anziana in cambio di soldi o droga - L'attività di indagine era partita nel mese di aprile 2021 quando la Squadra Mobile di Vercelli aveva avviato una serie di accertamenti nei confronti della famiglia residente nel centro cittadino di Vercelli poiché i genitori erano sospettati di far prostituire la figlia, una tredicenne. La ragazzina, secondo quanto emerso dalle indagini, veniva, appunto, "offerta" dai genitori a clienti, spesso anziani in cambio di somme da 20 a 50 euro o piccole dosi di stupefacenti.