Una settimana fa avevano perso 22-0 sul campo di calcio. Domenica scorsa hanno preso altre 40 reti, senza segnarne neanche una. I due risultati che hanno del clamoroso puniscono in maniera, sembra, eccessiva, i Giovanissimi di una squadra sarda, quella di La Caletta (Nuoro). Dopo l'umiliante sconfitta alcuni di loro hanno lasciato il calcio. E sul caso sta pensando di aprire un'indagine il presidente della Figc regionale, Gianni Cadoni.
Sconfitta umiliante - A puntare i riflettori su questa vicenda è "La Nuova Sardegna". I due match sono stati giocati nel campionato provinciale giovanissimi del comitato Figc di Nuoro. Prima i ragazzini di La Caletta perdono 22-0 contro i Lupi. Poi, ancora La Caletta scende in campo fuori casa contro Fanum Orosei con dieci giocatori, tutti esordienti, quindi più piccoli degli avversari, ed esce con lo sconcertante punteggio di 40 gol a zero.
Sport ed educazione - Un risultato che ha del clamoroso e che apre forti dubbi sul valore dello sport, soprattutto quando in campo vanno dei ragazzini della scuola media. "Non si può accettare una cosa del genere - dice al Corriere della Sera Luigi Secci, ex presidente della Figc Nuoro -. Si aprono le scuole di calcio, si organizzano i tornei giovanili per educare i giovani al rispetto. Non per umiliarli".
Questione di differenza reti - Tutto è legato al fatto che, nelle ultime due giornate, La Caletta ha affrontato le prime due squadre in classifica, che "sulla sua pelle" si giocavano il primo posto. Ecco spiegata la goleada della Fanum: servivano quanti più gol possibili per avere la meglio nella differenza reti generale e superare quindi la squadra avversaria.
Anomalie - D'altra parte, le anomalie nella gestione di questa partita shock sono subito saltate all'occhio. Come le scuse fatte in anticipo da parte della Fanum agli avversari e il post pubblicato su Facebook il giorno prima del match, sempre ad opera della Fanum, per chiamare tutti i supporter a venire a sostenere i ragazzi, che avrebbero dovuto segnare il più possibile per passare in testa.
Goleade e prese in giro - Gli effetti sui ragazzini umiliati con le due goleade si sono già sentiti: le prese in giro in paese e a scuola sono state troppo pesanti e alcuni di loro hanno abbandonato la squadra. Ancora l'ex Figc Secci precisa: "Chi è più forte non deve vergognarsi, è giusto che vinca. Ma è la regola che va cambiata". Quella regola della differenza reti che ha messo i migliori nelle condizioni di dover segnare una valanga di gol per poter aggiudicarsi il primo posto.
Figc: "Gravissimo, prima di tutto siamo educatori" - Il caso è finito sul tavolo di Cadoni, che sta pensando di chiamare in causa la Procura federale per aprire un'indagine che accerti i fatti. In tal caso, saranno convocati i presidenti delle società e gli allenatori per spiegare come siano andate le cose. "Tutto questo è gravissimo - dice -. A questi livelli lo sport deve andare oltre il risultato, va vissuto in modo ludico. Rispetto, divertimento e cultura devono stare al primo posto. Sono perplesso sul modo in cui è stata guidata la squadra che ha segnato i 40 gol. Legittimo voler vincere ma c'è un limite a tutto, a prescindere dalle regole. Forse era il caso di fermarsi. Siamo educatori, prima di tutto".
Ti potrebbe interessare anche: