crescono i timori di un nuovo conflitto mondiale

Wsj: "La Cina accelera l'espansione dell'arsenale nucleare" | Ambasciatore russo: "Altre armi Nato a Kiev? Il rischio di una guerra con gli Usa è più vicino"

Pechino è in allerta per la minaccia americana su Taiwan, Mosca in caso di attacchi si prepara ad allargare il bacino dell'offensiva

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Crescono i timori di un nuovo conflitto mondiale, che vede ai due lati dello scacchiere Cina e Russia contro gli Usa. Come spiega il Wall Street Journal, Pechino sta infatti "accelerando l'espansione del suo arsenale nucleare dopo aver rivisto la sua valutazione sulla minaccia posta dagli Stati Uniti". "La cautela americana in un coinvolgimento diretto nella guerra in Ucraina avrebbe convinto Pechino a dare maggiore enfasi allo sviluppo di armi nucleari come deterrente", osserva il quotidiano. I leader cinesi "vedono in un forte arsenale nucleare un deterrente per gli Stati Uniti da un coinvolgimento diretto in un potenziale conflitto su Taiwan".

Ambasciatore russo: "Altre armi Nato a Kiev? Il rischio di una guerra con gli Usa è più vicino" - Dopo tutto l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, in un'intervista al magazine Newsweek, non ha nascosto che il continuo rifornimento di armi all'Ucraina da parte dell'Occidente potrebbe portare a uno scontro militare diretto tra Russia e Stati Uniti. "Gli Stati occidentali sono direttamente coinvolti dal momento che continuano a pompare l'Ucraina con armi e munizioni, alimentando così ulteriori spargimenti di sangue - ha sottolineato l'ambasciatore - avvertiamo che queste azioni sono pericolose e provocatorie perché sono dirette contro il nostro Stato. Possono portare Stati Uniti e Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto". "Qualsiasi fornitura di armi ed equipaggiamento militare dall'Occidente, effettuata da convogli attraverso il territorio dell'Ucraina, è un obiettivo militare legittimo per le nostre forze armate", ha aggiunto Antonov.

"Mosca è intervenuta per fermare il genocidio di russi in Ucraina" - A portare "all'operazione militare speciale" in Ucraina è stata "la mancanza di volontà del regime di Kiev di fermare il genocidio dei russi" e attuare i suoi obblighi ai sensi dei trattati internazionali, ha poi spiegato l'ambasciatore russo. Secondo il diplomatico, la guerra affonda le proprie radici negli eventi del 2014, quando la rivoluzione di Euromaidan spodestò il governo filorusso.