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Genova, crollo ponte Morandi: accolti patteggiamenti di Aspi e Spea | Tutti a giudizio i 59 imputati

Le due società, indagate per responsabilità amministrativa, pagheranno 30 milioni e usciranno dal processo

Ponte di Genova, dal crollo al completamento del nuovo viadotto: la cronistoria per immagini

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A poco più di venti mesi dal crollo del viadotto Morandi, il 14 agosto 2018, Genova ha un nuovo ponte. La struttura, lunga 1.067 metri, rincongiunge finalmente le due "sponde" della valle sul Polcevera. La data "vera" dell'inizio della ricostruzione è il 14 dicembre 2018, giorno in cui il sindaco di Genova Marco Bucci assegnò i lavori per la demolizione di ciò che restava del Morandi. Da lì è iniziato un percorso, fatto di lavoro e speranze incessanti, terminato il 28 aprile 2020 con il varo del nuovo viadotto progettato gratuitamente dall'architetto Renzo Piano.

Al termine dell'udienza preliminare per il crollo del Ponte Morandi, il gup di Genova Paola Faggioni ha accolto le richieste di patteggiamento presentate da Autostrade per l'Italia e da Spea, l'ex controllata che si occupava delle manutenzioni. Nella tragedia, avvenuta il 14 agosto 2018, persero la vita 43 persone. Aspi e Spea pagheranno circa 30 milioni di euro uscendo dal processo. La procura aveva dato parere favorevole.

Tutti a giudizio i 59 imputati Sono invece stati rinviati a giudizio i 59 imputati per il crollo del ponte, compreso l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci. Il processo inizierà il 7 luglio.

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