INTERVISTA A TGCOM24

Imen conquista tutti (anche Tiziano Ferro) con la sua voce... e il mocio in mano: "Canto per ispirare gli 'esclusi' e al velo non rinuncio"

Primo singolo per la giovane cantante di origini marocchine, che ha vissuto tra Milano e Londra

di Antonella Fagà

© Ufficio stampa

La sua storia sembra quella di una Cenerentola 2.0. Imen Siar ha solo 22 anni, il sogno di una carriera nel mondo della musica e un voce che incanta, calda ed avvolgente come la terra da cui proviene la sua famiglia, il Marocco. Cameriera da Nando's, nel sud di Londra, posta video mentre canta nelle pause, in grembiule e col mocio in mano e... qualcuno la nota. Non uno qualunque però, bensì Billy Mann, ovvero il guru della musica internazionale, che le propone subito un contratto discografico e la "presenta" a Tiziano Ferro, con cui collabora. E così si compie l'incantesimo. Il 18 marzo è uscito il suo singolo di debutto, "Lonely People", di cui la giovane artista ha parlato a Tgcom24.

Con il brano, scritto a sei mani da Jeff Franzel, John Amas e Shelly Poolee prodotto da Isa Machine, è stato pubblicato anche il videoclip ufficiale, diretto da Josh Gallo e che fa riferimento alla storia di Imen. 

La giovane artista viene mostrata mentre lavora in un bar, dove la maggior parte dei clienti sono immersi nei loro pensieri. Dopo che un’interruzione di corrente fa precipitare la stanza nell’oscurità, la giovane si fa avanti per una performance improvvisata. Ispirati dalla potenza della sua voce, i clienti condividono con entusiasmo un momento insieme fino al riaccendersi delle luci. 

"Lonely people" avrà anche una versione in italiano, scritta da Tiziano Ferro, ma ci saranno anche altre versioni in diverse lingue?
Canto in sei lingue, alcune le conosco meglio, altre un po' meno, ma mi è piaciuta subito l'idea del multilinguismo per arrivare a più persone ed essendo 'Lonely people" il mio primo singolo mi sembrava bello questo esperimento. E' una canzone che parla di solitudine e quindi riuscire ad arrivare a più persone con background diversi, metterle insieme, dà un messaggio più forte alla canzone. Se poi aggiungiamo che la versione in italiano è stata scritta da Tiziano Ferro beh... abbiamo detto tutto. Uscirà a fine aprile e, dopo la fine del Ramadan, il 13 maggio esce invece la versione araba, in dialetto egiziano però non in marocchino, perché l'egiziano viene compreso da tutto il mondo arabo. C'è anche una versione francese ma non so se uscirà e inoltre stiamo pensando di lavorare anche alla versione tedesca, perché la Germania è uno dei paesi in cui più ho avuto successo

Come è avvenuto il tuo incontro con Tiziano?
Lavoravo e lavoro tutt'ora come cameriera in un bar a Londra, Nando's, da lì ho postato sui social dei video in cui cantavo, video che sono arrivati a Billy Mann, produttore americano dell’etichetta newyorkese Icons + giants, a cui sono piaciuta e che mi ha proposto quasi subito un contratto discografico, ma che ha parlato di me anche a Tiziano Ferro, con cui collabora. Gli ha detto: 'Ho una nuova artista che parla italiano e Ferro mi ha chiamato. E' stato uno shock, non potevo crederci. Lui mi ha subito detto che aveva un sacco di canzoni per me e visto che nel frattempo era nata "Lonely People" si è offerto di tradurla in italiano con me. Non l'ho ancor incontrato dal vivo, ci siamo sempre "visti" e sentiti via Internet, ma posso dire che è meraviglioso, lui è un ... amore, quasi un padre con me. 

Come è nata "Lonely People"?
All'inizio la casa discografica mi ha mandato molti pezzi pronti da esaminare ma quando ho sentito "Lonely People", eravamo in lockdown, e ho capito subito che era la canzone giusta, perché definisce davvero cosa significa sentirsi soli. La solitudine è un sentimento che provano tutti e a maggior ragione durante questa pandemia, quando molti di noi sono stati forzati a restare chiusi in casa. 
"Se solo brillassimo come stelle ci potremmo trovare e sentirci meno soli", dice il testo della canzone, ma non c'è bisogno di brillare come stelle, basta poco per sentirsi meno soli, comunicare, vedere una persona in angolo e chiederle come sta, piccoli atti di gentilezza che poi si trasmettono dagli uni agli altri e che possono cambiare il mondo.

Come è stata la tua infanzia e la tua giovinezza, ti sei mai sentita sola?
Sono nata a Melzo alle porte di Milano da genitori marocchini, mio padre ha vinto una borsa di studio e si è trasferito in Italia e poi mia made lo ha raggiunto. Quando ero piccola mi sono sentita spesso sola e bullizzata, per il velo, per il mio aspetto, perché ero.. diversa. Ma non bisogna sentirsi in colpa perché ci si sente soli, bisogna prendersi il proprio tempo e non essere duri con se stessi. Io vorrei che la mia musica servisse anche a questo, che le persone potessero mettersi le cuffie e ascoltandola si ricaricassero e potessero affrontare il mondo in un modo diverso. 

Che ruolo hanno giocato e giocano ancora le tue origini marocchine e la tua fede musulmana?
Fino ad un certo periodo della mia vita ho vissuto male il mio essere marocchina, in Italia mi è stato più volte "rinfacciato" in maniera dispregiativa. E' strano però come le cose cambino da un paese all'altro. Da cinque anni vivo a Londra e spesso lì la mia provenienza viene considerata quasi un vanto: in un paese ti senti 4 su 10 in un altro 11 su 10. 
Adesso però sono circondata da persone bellissime e da un team meraviglioso e ho tanti amici, che mi hanno fatto cambiare idea sull'Italia e anzi sono molto felice di lavorare qui nel paese dove sono nata. Ma dov'erano queste persone quando ne avevo bisogno?
 

In quanto alla fede musulmana, quando hai partecipato a "Britain's Got Talent" hai detto che ti sarebbe piaciuto ispirare le ragazze musulmane con la tua performance, è ancora così?

La religione è molto presente nella scelta delle mie canzoni, i miei valori verranno riflessi in ciò che scrivo e canto, quindi non voglio parlare di certi argomenti, voglio che le mie canzoni siano molto family friendly e modeste. So che in molte famiglie musulmane alcuni temi vengono visti in una luce diversa da come sono in realtà. Ecco mi piacerebbe che piano piano anche in quelle famiglie ci si apra un po' di più, ma in realtà io non mi rivolgo solo a loro. Vorrei ispirare chiunque si trova in una comunità in cui non si è accettati, chiunque voglia essere ispirato insomma. E mi piacerebbe essere tra le prime popstar col velo che riescono a rappresentare tutte quelle persone che non sono rappresentate. 

Quando hai partecipato a "Britain's Got Talent" nel 2020, tuo padre quasi nemmeno sapeva che cantavi, come vedono adesso i tuoi genitori il tuo percorso professionale? 
Mia madre è come una migliore amica per me ed è sempre al mio fianco anche se ha le preoccupazioni che hanno tutte le madri naturalmente. Mio padre invece non sai mai cosa pensa, anche se poi dietro le quinte mi ha sempre supportato senza dirmelo, e durante il Britain's Got Talent ad esempio aveva detto ai suoi amici di votare per me. 
Avevo timore del suo giudizio, perché questo mondo può fare paura e lo capisco, le sue preoccupazioni erano ad esempio che mi avrebbero obbligata a togliere il velo. Ma io lo dico chiaro e ho l'età per farmi rispettare: io il velo non lo tolgo.

Cosa ti aspetta per il futuro?
Non so ancora di preciso le tempistiche, perché c’è un lavoro molto complesso dietro, ma ho firmato un contratto per un album che dovrebbe uscire nel 2023 e stiamo prendendo in considerazione anche l'ipotesi di fare dei brevi live, un po' ovunque, anche in Egitto e... voglio tornare in Italia ogni volta che potrò.

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