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Il disastro ambientale di Osborne Reef

A Fort Lauderdale, in Florida, il cimitero subacqueo di pneumatici sul fondale dell’Oceano. Ora l’associazione 4Ocean ha iniziato una grossa operazione di rimozione

4Ocean: l'operazione di rimozione degli pneumatici di Osborne Reef  

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Il lavoro dell'Associazione 4Ocean
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Dagli anni '70 a Fort Lauderdale, in Florida, sul fondale dell'Oceano si trova un cimitero subacqueo di pneumatici. Il progetto, chiamato Osborne Reef, aveva come obiettivo quello di creare la barriera corallina artificiale più lunga del mondo, ma si è presto trasformato in un vero e proprio disastro ambientale. Ora, 4Ocean, un’associazione di volontari che da anni ha come obiettivo quello di ripulire gli oceani dalla plastica, ha iniziato dei grossi lavori di rimozione degli pneumatici.

Negli anni ’70 dall’idea di un’associazione no profit di pescatori, al largo di Sunrise Boulevard a Fort Lauderdale in Florida, vennero scaricati nell’oceano oltre 2 milioni di pneumatici nel tentativo di creare la barriera corallina artificiale più lunga del mondo. Si credeva che la “barriera” avrebbe incoraggiato la crescita di nuovi coralli, attirato pesci di grossa taglia, migliorato la biodiversità locale e avvantaggiato così l'economia locale. Per creare il substrato gli pneumatici vennero legati insieme con dei ganci in acciaio e delle cinghie di nylon.

Sito ufficiale

Tuttavia il progetto, conosciuto come Osborne Reef, si è presto trasformato in un vero e proprio disastro ambientale. Nel corso degli anni, infatti, l'acqua salata ha corroso le cinghie che tenevano insieme le gomme e gli pneumatici si sono dispersi lungo la costa spinti dalle forti correnti tropicali e degli uragani, danneggiando così ulteriormente il già fragile ecosistema marino della zona. Dal 2007 sono stati effettuati numerosi lavori di rimozione dei copertoni da parte dell’esercito statunitense. Le operazioni di bonifica dei fondali però sono molto complicate e dispendiose. Dal 2009 ad oggi sono stati recuperati solo 73 mila pneumatici. Dei 2 milioni originari, 700 mila si trovano ancora sulla costa di Fort Lauderdale mentre gli altri sono migrati lontano dall'area principale e sono stati individuati addirittura lungo tutta la costa americana.

Sito ufficiale

Ora, 4Ocean, un’associazione di volontari che da anni ha come obiettivo quello di ripulire gli oceani dalla plastica, ha iniziato dei grossi lavori di rimozione degli pneumatici in un’area di circa 34 acri di fondale marino a nord del sito originale. “Ogni pneumatico recuperato dal nostro team d'immersioni pesa tra le 40 e le 50 libbre, deve essere strappato dalla sabbia e infilato su un cavo metallico di 6 piedi attaccato a una borsa di sollevamento. Una borsa di sollevamento può portare in superficie tre pneumatici alla volta. I nostri sub devono quindi trasportare la borsa di sollevamento, il cavo e le gomme, che insieme pesano circa 150 libbre, fuori dall'acqua e sulla nostra imbarcazione” si legge sul loro sito ufficiale www.4ocean.com.

Per 4Ocean l’obiettivo successivo alla rimozione sarà la collaborazione con un'organizzazione che riciclerà gli pneumatici su vasta scala in modo da trasformare questo materiale di scarto in nuovi prodotti.

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