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La letteratura del frattempo

Primo libro di Irene Chias

Il frattempo sfugge alla linearità, alla conseguenziale concatenazione degli eventi scandita dal quotidiano, fino a diventare dimensione a sè stante, secondaria e parallela, ma inevitabilmente collegata a quella principale. Si vive, il frattempo, in una forma di attesa tra qualcosa che è avvenuto e quello che accadrà, spesso sospesi tra pensieri, progetti, programmi, aspirazioni.

Esiste una letteratura del frattempo, fatta di narrazioni introspettive, che racconta sì fatti, ma da un punto di osservazione trasversale, a volte più approfondito, anche se all'apparenza meno diretto. "Sono ateo e ti amo", il primo libro di Irene Chias, ribalta la prospettiva del racconto usuale e proprio del frattempo fa il piano principale di narrazione, quello dal quale si snodano le vicende di Ulna, Adele ed Elena, le tre protagoniste.

La prima torna a Palermo dopo un periodo vissuto a New York, per trovare stabilità lavorativa, familiare e, forse, sentimentale. La seconda, che vive a Lione, rinuncia ad andare ai funerali della nonna in Sicilia per recarsi a trovare un conoscente a San Francisco. La terza da Milano "scende" a casa, sempre in Sicilia, per la malattia della zia che l'ha cresciuta dopo la morte della madre.

Questi i fatti, che passano inevitabilmente in secondo piano e diventano via via lo sfondo dei pensieri, delle riflessioni, dei ricordi delle tre protagoniste. Ogni racconto diventa una serie di istantanee, fulminanti e sarcastiche, che con ironia sfumano l'amarezza e il dolore quando questi, inevitabilmente, si presentano. Si sorride molto, leggendo il libro, tra esilaranti situazioni all'apparenza surreali, citazioni pop cinemotografiche, televisive, letterarie e musicali che non t'aspetti ma che hanno un loro senso.

Ulna, Adele ed Elena si mettono a nudo senza farsi sconti, in fasi di passaggio che, inevitabilmente, rispecchiano la sospensione in bilico di buona parte di una generazione, quella nata negli anni '70, che per prima si è ritrovata fragile, precaria, sradicata, alla ricerca del miraggio di una -forse egoistica- realizzazione personale che però ha imposto un prezzo da pagare negli affetti.

Personaggio aggiunto del libro è la Sicilia, che non pensa, non parla, non racconta, ma inevitabilmente c'è. Sicilia madre e matrigna, troppo stretta per coltivare le proprie ambizioni, troppo ampia per essere capita in tutte le sue sfaccettature. Le tre donne in transito di Irene Chias sentono un non ben precisato richiamo delle radici, ora volontario, ora imposto dagli eventi. Un richiamo che può essere un rifugio, o almeno l'illusione che lo sia. Se ognuno ha un suo frattempo come dimensione temporale, sfuggente e, a volte, indefinibile, più marcato è quello legato allo spazio. E la Sicilia, in tal senso, più di altri, è un vero luogo del frattempo.

Domenico Catagnano

Irene Chias
"Sono ateo e ti amo"
Elliot edizioni
pagg. 176, Euro 14