Spesso si parla di mal di primavera, sottolineando peraltro che non si tratta di una malattia; con questo termine di solito si indica il complesso di malesseri e piccoli disturbi associati al cambio di stagione, come maggiore sonnolenza, irritabilità, difficoltà di concentrazione e mal di testa. Si tratta di disturbi di solito lievi, ma che coinvolgono moltissime persone: secondo le statistiche lamenta qualche malessere oltre l’80% della popolazione italiana adulta, con una certa prevalenza di donne. Spesso si parla di strategie e rimedi per combattere questi disagi ma, dato che sono così comuni, sorge spontanea la domanda: è proprio necessario combatterli o non è meglio assecondare per quanto possibile, le richieste che l’organismo cerca di trasmetterci attraverso questi segnali?
CHI NE È COLPITO – Secondo i dati di un’indagine realizzata prima della pandemia dall’Osservatorio Doxa-AIDEPI su un campione di 1000 persone rappresentativo della popolazione italiana, i sintomi più diffusi sono stanchezza, di cui si lamenta rispettivamente il 64% del campione, insonnia, segnalata dal 38% degli intervistati, e irritabilità (30% delle risposte). Di quest’ultimo malessere si lamentano soprattutto i più giovani, mentre il 25% delle donne dichiara di soffrire di ansia.
DA CHE COSA DIPENDONO I DISTURBI - La causa del cosiddetto “mal di primavera” sta nell’effetto che l'instabilità climatica tipica della mezza stagione ha sul nostro organismo. Gli sbalzi di temperatura, con rialzi termici improvvisi e forte escursione tra il giorno e la notte, la difficoltà nell’ individuare il corretto abbigliamento che ci garantisca comfort nelle diverse situazioni della giornata, la maggiore quantità di ore di luce alla quale siamo esposti con l'arrivo dell'ora legale, sono elementi che costringono il nostro orologio biologico a un surplus di attività per riallinearsi alla realtà esterna. Non aiuta certo il fatto che, come accade in questi ultimi anni, il bel tempo spesso ci balzi addosso all’improvviso, per cui ci troviamo a passare dal freddo dell’inverno a temperature decisamente elevate che ci costringono ad abbandonare di colpo cappotti e giacconi a favore di camicette e abitini. Ultimo, ma non meno importante, è da non dimenticare che la primavera è la stagione delle fioriture e dell’impollinazione, con disagi notevoli per i soggetti allergici. Tutto questo comporta uno sforzo notevole dell’organismo, chiamato ad allinearsi all’improvviso a una situazione tanto diversa; proprio da questo dipendono un maggiore senso di affaticamento generale, e da qui le difficoltà a concentrarsi e la maggiore irritabilità. I ritmi circadiani un po' "sfasati" possono comportare anche una maggiore difficoltà ad addormentarsi la sera e un certo senso di sonnolenza diurna. In tutto questo non c'è niente di patologico: semplicemente l'organismo ci segnala il suo "impegno" e ci chiede aiuto, a modo suo.
PROVIAMO A NON COMBATTERLI – La migliore cura per la stanchezza, inutile dirlo, è il riposo Anche se i ritmi dell’attività lavorativa ci impongono di essere scattanti ed energici in ogni momento, proviamo a concedere al nostro organismo la quiete che ci chiede con tanta insistenza. Assicuriamoci di dormire a sufficienza e, se ci sentiamo molto affaticati, proviamo a sfoltire un po’ l’agenda degli impegni. Cerchiamo inoltre di sfruttare per le attività più impegnative i momenti della giornata in cui ci sentiamo più brillanti, in modo da poterci concedere una pausa nelle fasi in cui sentiamo il bisogno di rallentare. Curiamo il mal di testa e l’insonnia con rimedi naturali, come l’aromaterapia, le tisane calmanti, la respirazione profonda che induce il rilassamento. Ricordiamo poi che il nostro migliore alleato di benessere è lo sport, soprattutto quello all’aria aperta: una bella camminata o una corsa a piedi o in bicicletta sono un modo semplice ed efficace per combattere il cattivo umore, la cefalea da scrivania e l’irritabilità primaverile. La sana fatica che proveremo alla fine dell’allenamento ci aiuterà anche ad addormentarci più facilmente la sera. Un aiuto può venire anche dall’alimentazione, scegliendo menù leggeri e freschi, ricchi di frutta e verdura, utili anche a disintossicarci dagli stravizi invernali. Non dimentichiamo una corretta idratazione, necessaria a smaltire scorie e tossine.
PRENDIAMOCI CURA DI NOI STESSI – i piccoli disagi legati al cambio di stagione ci indicano che è venuto il momento di prenderci cura di noi stessi: regaliamoci, almeno nel fine settimana, una mezza giornata di relax in cui fare solo quello che desideriamo, che si tratti di un’escursione in alta montagna, per smaltire lo stress nell’attività fisica, o della lettura di un buon libro restando tranquillamente distesi su un prato al parco. Meglio ancora: concediamoci un po’ di dolce far niente: non è ozio, padre dei vizi, ma di quello stato di calma fisica e mentale che i latini chiamavano appunto otium, dalla quale molto spesso le menti creative traggono nuovi spunti e nuove idee: mentre contempliamo pigramente la forma delle nuvole nel cielo potrebbe accendersi all’improvviso nella nostra mente la lampadina con la soluzione a un problema della quale eravamo in cerca da giorni.