Amore o amico?

Coppia: l’equivoco della "friendzone", il restare “solo” amici

Uno dei due è innamorato, l’altro forse, ma l’equivoco fa comodo (e male) a tutti e due

© Italy Photo Press

Possono un uomo e una donna essere “solo” amici? È il dilemma che si pongono i due protagonisti del film “Harry ti presento Sally”, i quali si comportano a lungo da semplici amici prima di scoprirsi reciprocamente innamorati. Ma è anche la situazione di legame irrisolto che vivono Penelope e Colin, i due personaggi della serie Bridgerton: i due giovani sono amici fin da bambini ma, uscendo dall’adolescenza, lei si scopre innamorata, mentre lui continua a considerarla un’amica speciale, ma in fondo solo quello. O magari no? Questo precario equilibrio, in cui uno dei due ha interessi sentimentali, ma non osa o non può uscire allo scoperto, ha un nome: si chiama friendzone, ovvero “zona d’amicizia”, con il sottinteso però che per uno o per entrambi potrebbe esserci un coinvolgimento più profondo. Il compromesso è instabile e doloroso, e di certo sarebbe preferibile risolverlo. Ma come fare? 

LA PAROLA Friendzone, o Friend Zone, è un termine che compare per la prima volta nel 1994, anche in questo caso in una puntata di una serie televisiva: in questo caso si tratta di Friends, dove Joey definisce Ross “sindaco di Friend zone”, alludendo al suo amore impossibile con la vecchia amica Rachel. La situazione è la stessa che vivono Colin e Penelope: uno dei due è innamorato, l’altro no (o forse no) e il primo, pur di non perdere completamente il rapporto e nella speranza che la situazione possa svilupparsi in proprio favore, non osa uscire allo scoperto e si accontenta del ruolo di amica e confidente. Questo però significa vedere l’amato bene corteggiare altre ragazze, cercare di salvarlo da trappole di vario genere e soprattutto sentirsi dire frasi come “tu non conti” o “sei solo un’amica”.  Significa insomma vivere più volte la sensazione di essere rifiutati, minando la propria autostima. La friendzone serve proprio a questo: è un’area in cui il rifiuto può essere reso più accettabile, per quanto doloroso.  

LA SCIENZA – La friendzone è stata anche oggetto di lavori scientifici. Ad esempio, un team di ricercatori dell’università del Maryland, studiando le modalità di amicizia tra persone di sesso opposto, ha notato che sia gli uomini che le donne tendono a sviluppare proiezioni romantiche, ma che sono gli uomini quelli più a disagio nella friendzone e quindi più intenzionati a chiarire la situazione. Gli esperti hanno notato anche che, nel corso del tempo, le persone che avevano sviluppato un interesse romantico verso un amico sembravano mettere in moto un processo che alla fine era in grado di attivare un’attrazione reciproca. 

COME USCIRE DALLA FRIENDZONE – Lo stato del “solo amico” non è desiderabile, soprattutto nel lungo periodo. Il modo più semplice per venirne fuori, quando la situazione si fa insopportabile, richiede un certo coraggio ma può essere la cosa migliore: fare chiarezza e accettare la possibilità di dover sopportare un taglio netto. A volte possono essere le situazioni stesse a imporre di confrontarsi  con il “solo amico” e dichiarare apertamente i propri sentimenti. La probabilità di un rifiuto deve essere messa in conto: in questo caso, per lo meno, potremo allontanarci per un po’, curare le nostre ferite e alla fine, passare oltre. 
-Se invece la zona di ambiguità è più ampia e vediamo, almeno a tratti, segnali incoraggianti che ci inducono alla speranza, occorre essere molto cauti: rivelarsi troppo presto ci espone a maggiori probabilità di rifiuto. Meglio cercare di sviluppare ambiti di interesse comune, di piacevole compagnia e di divertimento: la scienza ha dimostrato che i simili si attraggono e il fatto di conoscersi bene può essere di grande aiuto.
-La chimica: per far scattare l’amore, è indispensabile creare le condizioni per un’attrazione fisica. Curiamo il nostro aspetto per presentarci sempre al meglio e soprattutto cerchiamo di sfruttare i punti in comune che abbiamo con l’altro. Proprio questo secondo aspetto sembra essere rilevante: la psicologa Lucy Hunt della University of Texas a Austin ha rilevato in uno studio che più a lungo ci si conosce prima di diventare una coppia, meno conta l’attrazione fisica. Questo significa che anche le persone che si ritengono meno attraenti hanno più probabilità di mettersi insieme a una persona giudicata attraente se tra i due si instaura una conoscenza approfondita prima di iniziare la relazione.
-Tecniche di seduzione: dato che in guerra e in amore tutto è lecito, ripassiamo qualche vecchia regola di seduzione dei vecchi tempi: non mostriamoci troppo disponibili e assidui, facciamoci un po’ desiderare, creiamo un senso di competizione, magari mostrandoci in compagnia di un altro per suscitare un po’ di gelosia. E soprattutto ricordiamo che, secondo alcuni studi scientifici, gli uomini tendono a sovrastimare l’interesse che le donne provano per loro, mentre le donne tendono a sottostimarlo. In parole povere: potremmo avere molte più frecce al nostro arco di quanto immaginiamo.