Sospensioni a prova di tutto

Porsche, si scrive Macan ma ormai si legge 911

Tgcom24 ha provato il rinnovato Suv in un lungo itinerario da Courmayeur a Milano, nelle versioni S e GTS

È tanto amata dalle donne, dal 2014 ne sono state vendute più di 600.000 e rappresenta ancora il 38% delle vendite Porsche, che cos’è? Semplice, è Macan, il Suv “piccolo” del brand, ora rivisto in chiave estetica e prestazionale. Le regole d’ingaggio, per i tecnici della Casa tedesca, sono sempre le stesse: aggiornamenti concreti, senza mai stravolgere l’imprinting dell’auto. Un compito non facile, ma finora eseguito sempre alla perfezione.

Nel caso della nuova Macan la struttura resta intatta, ma con quei ritocchini interni, esterni e soprattutto tecnici che la avvicinano alla progenitrice più corsaiola di casa: la 911. Iniziamo dal vestito: cambia leggermente il frontale, ci sono nuovi “sideblade” laterali, con un disegno che sembra in 3D, proiettori Led oscurati e con sistema PDLS (Porsche Dynamic Light System), oscurati anche i posteriori, caratterizzati da una nuova sezione che li unisce. Aggiornati gli interni: i sedili sono più contenitivi, grazie anche al tessuto centrale con maggior grip. Davanti al guidatore restano i tre strumenti Porsche, con il contagiri centrale in evidenza e il contachilometri messo sulla destra, entrambi analogici, ma la consolle sul tunnel centrale è di tipo touch, in stile Panamera, e quasi tutto si controlla dal display da 10,9 pollici o dai comandi vocali.

Alziamo le vesti: niente ibridi al momento e niente elettriche. Solo benzina, ma anche un assetto affilato come la lama di un rasoio e il telaio ottimizzato, anzi “sportivizzato”, soprattutto quello della GTS, la più potente, ribassato di 10 mm e con sospensioni anteriori irrigidite del 10% e le posteriori del 15%. Migliorata la risposta dello sterzo e pure il Porsche Active Suspension Management (PASM), ritarato per ognuna delle tre motorizzazioni e in grado di regolare di continuo la forza dellʼammortizzatore per ogni singola ruota. Sistema PASM che è di serie sulla S e sulla GTS, e qui ci sono anche sospensioni pneumatiche sportive, mentre è optional per la base. 

Su Macan GTS è disponibile anche un pacchetto che porta in dote il “Porsche Torque Vectoring Plus”, che opera un bloccaggio trasversale variabile sulla ruota posteriore esterna, oltre a specifici pneumatici Pirelli P Zero Corsa. L’impianto frenante base si compone di dischi maggiorati in ghisa grigia, con pinze verniciate in nero: dischi anteriori da 350x34 millimetri e posteriori da 330x22 millimetri; la S li monta da 360x36 davanti e 330x22 dietro, con pinze rosse. Sulla GTS c’è il Porsche Surface Coated Brake: 390x38 mm davanti e 356x28 mm dietro, caratterizzato da un rivestimento in carburo di tungsteno, che aumenta notevolmente le prestazioni. “Last but not least”, c’è l’impianto carboceramico, ma solo per S e GTS.

Eccoci al capitolo motori, tre bei benzina a partire dal 2.0 a 4 cilindri d’ingresso e poi il V6 2.9 per S e GTS, tutti accoppiati al cambio a doppia frizione a 7 rapporti e alla trazione integrale, che come da tradizione di casa, predilige il posteriore (arriva al massimo 50/50). Il 2.0 eroga 265 CV e 400 Nm di coppia massima, per uno 0-100 da 6,2 secondi e una velocità massima di 232 km/h. Il V6 biturbo cresce di 20 CV, 380 in totale sulla S, per 520 Nm di coppia (40 Nm in più) e uno 0-100 da 5 secondi. Sulla GTS si sale di 60 CV fino a 440 in totale e +30 Nm per 550 di coppia massima, e qui parliamo di uno 0-100 da 4,3 secondi e 272 km/h di velocità massima.

Al volante la GTS è un’altra cosa. Imperdibile il pacchetto “Sport Chrono”, che aggiunge sul volante, già sportivo di se, un manettino per l’immediata regolazione dei programmi di guida (Normal, Sport, Sport Plus e Individual) e comprende anche un magico pulsante che, per qualche secondo, ti fa scaricate tutto a terra, senza variare il settaggio (utile in sorpasso). Impressionante l’assetto, sembra davvero di stare al volante di una 911, a dispetto di mole e altezza, con sterzo diretto e preciso e risposta immediata. La reazione, soprattutto disattivando i sistemi di stabilità e impostando l’assetto più rigido, è godibilissimo, da vera posteriore di razza. Tra S e GTS non c’è proprio un abisso, con la 2.0 sì. I prezzi partono da 67.850 euro per la Macan, 77.288 euro per la S e 94.316 per la GTS.