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Guerra Russia-Ucraina, attaccato un deposito di petrolio a Belgorod | Mosca: "Peserà sui negoziati" | No comment di Zelensky

Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino: "Per qualche motivo dicono che l'abbiamo fatto, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà"

Belgorod (Russia), deposito di carburante distrutto: forse un attacco ucraino?

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Sono almeno 8 i serbatoi di petrolio incendiati per un presunto attacco di elicotteri ucraini a un deposito di carburante nella regione russa di Belgorod, secondo quanto scrive la Tass. E il ministero russo per le emergenze invia sul posto 170 vigili del fuoco con 50 mezzi per spegnere il rogo che viene descritto di notevoli dimensioni. Gli abitanti delle case vicine al deposito in fiamme sono stati sgomberati dalle proprie abitazioni.

La notte tra il 31 marzo e l'1 aprile potrebbe essere stata quella della prima controffensiva ucraina in territorio russo dall'inizio della guerra. Un attacco aereo da parte di due elicotteri delle forze armate ucraine ha infatti colpito un deposito petrolifero a Belgorod, in Russia, causando un enorme incendio. A riferirlo il governatore della regione Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram. Il Cremlino ha fatto sapere che l'accaduto "peserà sui colloqui" in corso. Kiev, però, smentisce: "Non siamo stati noi ad attaccare Belgorod". Da Zelensky, invece, arriva solo un "no comment".


Il presunto attacco ucraino è documentato da video che mostrano gli incendi e i vigili del fuoco al lavoro per spegnere le fiamme che, secondo l’agenzia Tass, hanno coinvolto otto serbatoi. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, non ha "né confermato né smentito" la notizia: "Non sono a conoscenza di tutte le informazioni militari", ha dichiarato.

Ci sono diversi buone ragioni per cui l'esercito ucraino possa aver deciso di colpire Mosca anche oltre il confine. La città di Belgorod, capoluogo dell’omonima regione, dista meno di 80 chilometri da Kharkiv. Esattamente a metà tra le due città corre il confine russo-ucraino. Dopo Mariupol, Kharkiv è stata la città più colpita dai bombardamenti russi. Mosca, infatti, la ritiene un obiettivo strategico per arrivare a controllare il Donbass e l’intera zona orientale dell’Ucraina. Poco prima che l'invasione russa cominciasse, a fine febbraio, Belgorod era uno dei luoghi dove Vladimir Putin aveva ammassato le sue truppe per lanciare l'aggressione.

Zelensky: "Ho attaccato io deposito russo? Non parlo di miei ordini" - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista all'emittente Fox News si è rifiutato di rispondere alla domanda se abbia ordinato lui l'attacco di venerdì al deposito di carburante russo a Belgorod, in territorio russo, dicendo che non parla di nessun ordine che dà come comandante in capo. "Ci sono cose che condivido solo con le forze armate dell'Ucraina", ha detto. 

Kiev aveva smentito di aver attaccato il deposito di Belgorod - Precedentemente un alto funzionario della sicurezza ucraino aveva negato le accuse di Mosca. "Per qualche motivo dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà", erano state le dichiarazioni del segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov alla televisione nazionale.


 

Usa: "Putin unico aggressore" - La Casa Bianca, pur non commentando le accuse del Cremlino contro Kiev per l'attacco contro un deposito di carburante a Belgorod, ha accusato Putin di "aver iniziato questa guerra". "Qui c'è un solo aggressore e questo è il presidente Putin e l'esercito russo ai suoi ordini", ha detto la portavoce Jen Psaki.

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