Dopo tre mesi il Tesoro ha dato il suo via libera all'intesa per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni centrali firmato lo scorso 5 gennaio dai sindacati e dall'Aran. Un accordo che prevede aumenti lordi tra 63 e 117 euro mensili a seconda dell'inquadramento dei dipendenti e che, a questo punto, arriveranno nelle buste paga di maggio. Il Tesoro ora invierà il contratto bollinato al ministero della Funzione pubblica che dovrà iscriverlo all'ordine del giorno in uno dei prossimi consigli dei ministri per l'approvazione. Il testo, poi, dovrà passare il vaglio della Corte dei Conti.
Il contratto, riporta il Messaggero, coinvolge i lavoratori dei ministeri, delle Agenzie fiscali, dell'Inps, dell'Inail e degli altri enti pubblici economici, ed è il primo dei quattro comparti del pubblico impiego che rinnova il contratto. In discussione, in questi giorni, c'è il rinnovo della Sanità e quello degli Enti locali. Per i dipendenti statali delle Funzioni centrali, con i cedolini di maggio, arriveranno anche gli arretrati degli ultimi tre anni.
La firma del contratto, infatti, è avvenuta nel 2022, ma il triennio che copre è quello che va dal2019 al 2021. Secondo i calcoli dei sindacati, gli arretrati per i dipendenti delle Funzioni centrali oscilleranno da 900 a oltre 1.800 euro. Arretrati che spetteranno anche a chi è andato in pensione tra il 2019 e il 2021.
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