Molti soldati russi "sono stati portati via da Chernobyl con sintomi dovuti all'esposizione ad alte dosi di radioattività". Lo riferiscono alcuni media bielorussi citati da Ukrainian Pravda, secondo cui i militari che presentano tali disturbi vengono portati al Centro repubblicano bielorusso di ricerca e pratica per la medicina delle radiazioni e l'ecologia umana per ricevere assistenza. Intanto l'agenzia nucleare ucraina comunica che i russi hanno cominciato a ritirarsi dal sito di Chernobyl.
Significative dosi di radiazioni - Energoatom, Compagnia nazionale di generazione elettronucleare, chiarisce che i militari russi rimangono esposti a significative radiazioni esterne e interne nella zona di esclusione di Chernobyl. Il 26 marzo il ministero dell'Ambiente ucraino aveva annunciato che nella zona di esclusione vicino alla centrale nucleare erano stati individuati 31 incendi per una superficie totale di 10.111 ettari e la contaminazione radioattiva risultava in aumento. Sembra quindi confermato l'allarme sui rischi a cui sono andati incontro i militari di Mosca che avevano preso il controllo dell'ex centrale senza le necessarie protezioni.
La vicepremier: quell'area va demilitarizzata - "La situazione a Chernobyl è catastrofica, i russi non hanno il controllo della situazione - avverte la vicepremier Iryna Vereshchuk, in un incontro con i media internazionali a Leopoli -. Si rischiano effetti ad ampio raggio. L'area della centrale deve essere de-militarizzata. Ho scritto di mio pugno una lettera al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres per chiederlo".
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