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Andrea Pamparana racconta: "Anch'io ho avuto la malattia che ha colpito Fedez, ecco come l'ho vissuta"

Dopo essere guarito, oggi il giornalista ha una vita normale e gira l'Italia come testimonial di Net Italy Onlus, l'associazione che dal 2012 fa informazione sui tumori neuroendocrini

Fedez supportato dai piccoli del reparto pediatrico

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Anche Andrea Pamparana ha avuto lo stesso tumore contratto da Fedez, operato pochi giorni fa e ancora ricoverato in ospedale. Il giornalista Mediaset, ex vicedirettore del Tg5 oggi in pensione, ha superato quella malattia e oggi può fare una vita normale, con mille impegni. Tra gli altri, anche l'attività di testimonial di Net Italy Onlus, l'associazione che dal 2012 fa campagna informativa proprio su quel particolare tipo di tumore, quello neuroendocrinale, che ha colpito il cantante e, tra gli altri, anche il giornalista. 

"Salvato dalla mia ipocondria" - Nella sua intervista a "Vanity Fair", Pamparana dice che a salvarlo è stata la sua ipocondria. Si è subito insospettito quando ha cominciato a soffrire di quello strano mal di pancia che non se ne andava. Ha cominciato a indagare e ha scoperto di aver contratto un tumore. Da cui è riuscito a guarire. E adesso è impegnato a fare informazione su quella malattia, dopo averla sconfitta. 

Ansa

"Scrivo libri, partecipo a incontri, giro l'Italia parlando del Net - dice il giornalista -. Sono un comunicatore e lavoro per la causa, essendoci passato e sapendo quanto sia importante parlarne, usando anche le parole giuste. Mai definire il tumore male incurabile o brutto male, per esempio, come mi disse tanti anni fa Umberto Veronesi".

"Ho visto le sue foto" - E sul caso di Fedez racconta così le sue emozioni: "Ho visto le sue foto, lui abbracciato alla moglie e la ferita sulla pancia, tale e quale alla mia. Ho pensato a quanto fosse importante mostrarsi così, anche per un discorso di sensibilità. Negli ultimi vent'anni la ricerca ha fatto passi da gigante, ci sono cure  nuove, farmaci e strumenti per la diagnosi. E' vero, il tumore fa più paura di altre malattie ma oggi si può affrontare". 

"Non è un'esibizione ma una condivisione" - Quella di Fedez, aggiunge, "non è stata un'esibizione ma una condivisione. Lo abbiamo fatto anche noi con il libro 'A dorso di zebra' dove 28 persone hanno raccontato il loro percorso. Ognuno l'ha affrontato in modo diverso. Perché ogni Net è diverso. Ma la malattia oggi non può più essere qualcosa di cui vergognarsi". 

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