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Antonio Tajani a "Quarta Repubblica": "Occidente coraggioso, i valori si difendono con un prezzo"

"Berlusconi voleva impedire che si saldassero Russia e Cina", Spiega il vicepresidente di Forza Italia tornando ai fatti del 2002

"Noi siamo assolutamente favorevoli a fornire armi difensive, tutto ciò che può servire a fermare l'avanzata dei russi per sedersi poi al tavolo della pace - che è il vero obiettivo - può essere utile". Antonio Tajani non ha dubbi sulla posizione dell'Italia in merito all'invasione di Putin in Ucraina e a "Quarta Repubblica" ribadisce ancora una volta il sostegno al popolo di Zelensky, rifiutando però la richiesta di una no fly zone, "perché significherebbe scatenare la terza guerra mondiale".

Durante la trasmissione di Rete 4, il vicepresidente di Forza Italia si è anche dissociato dalla presa di posizione del presidente Biden nei confronti di Putin, richiamando però a una ferma posizione verso la Russia, al fine di evitare una escalation e difendere la democrazia.


E di fronte all'invito di Zelensky a essere più coraggiosi, Tajani non si scompone: "Lo siamo stati: abbiamo fornito armi, sostegno politico, parole dure di condanna nei confronti di Putin, sanzioni che stiamo pagando caramente perché i valori si difendono con un prezzo".


Quindi, il ritorno alle vicende del 2002, quando Silvio Berlusconi "fece un'operazione di politica internazionale straordinaria": "All'epoca guidava l'Unione Europea e mise attorno a un tavolo Bush e Putin. Voleva impedire che si saldasse la Russia con la Cina, che con la sua offensiva commerciale è il vero pericolo per l'Occidente".

Nella trasmissione condotta da Nicola Porro, inoltre, c'è spazio per un chiarimento in merito all'aumento delle spese militari: "L'obiettivo del 2% del Pil per la difesa non significa usare tutti quei soldi per comprare missili, bombe e cannoni. Noi abbiamo uno strumento complessivo della difesa obsoleto, con una media d'età dei soldati italiani di 38 anni. Tutto ciò che viene fatto dalla difesa militare non è soltanto difendere le frontiere della Nato, ma significa intervenire in caso di calamità naturali, recuperare gli immigrati, trasportare gli organi. Tutto questo lo si fa alle forze armate, che devono essere efficienti".

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