Dopo Trump, anche Elon Musk starebbe considerando la possibilità di costruire una sua piattaforma social. Lo ha detto lui stesso su Twitter, dopo aver lanciato un sondaggio per capire se i suoi follower apprezzerebbero l'idea: "Dato che Twitter è di fatto una piazza pubblica, non rispettare i principi della libertà di parola fondamentalmente mina la democrazia. Cosa bisognerebbe fare? È necessaria una nuova piattaforma?"
Musk è uno degli utenti più seguiti di Twitter. Ha 79,4 milioni di follower. Posta in continuazione e a volte lo fa ammiccando in positivo o in negativo nei confronti di alcune criptovalute, causandone repentine variazioni di prezzo. Alcuni suoi tweet hanno provocato balzi di prezzo anche per Tesla. Per questi motivi in passato Musk ha ricevuto dei richiami dalla Sec, l'ente che regola i mercati finanziari statunitensi. Il caso più eclatante è stato nel novembre 2021, quando chiese ai suoi follower se dovesse vendere il 10% delle sue azioni Tesla per pagarsi le tasse. Il tweet causò valanghe di vendite del titolo e il conseguenze crollo del suo valore. Per questo episodio Musk venne citato in giudizio dalla Sec. A febbraio 2022 i suoi avvocati hanno accusato l'ente regolatore di molestie e di indagare continuamente su di lui per limitare il suo diritto alla libertà di parola.
La conferma di avere in progetto la creazione di un nuovo social arriva poche ore dopo un sondaggio proposto dallo stesso Musk proprio su Twitter: "La libertà di parola è essenziale per una democrazia funzionante. Credi che Twitter aderisca rigorosamente a questo principio?" Gli oltre due milioni di voti avevano premiato il No con il 70,4% dei voti. In calce, aveva aggiunto un disclaimer: "Le conseguenze di questo sondaggio saranno importanti. Per favore, votate attentamente".
A quel punto Pranay Pathole, un utente che spesso interagisce con Musk, gli ha chiesto se stesse considerando di creare una nuova piattaforma social, basata su un algoritmo open source (cioè aperto e consultabile da tutti), uno in cui "la libertà di parola e l'adesione alla libertà di parola abbia la massima priorità, uno in cui la propaganda è minima". La risposta è stata secca e priva di dettagli: "Ci sto seriamente pensando".