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Rti vince anche in Cassazione: Gedi condannata per violazione diritti d'autore

Utilizzati illecitamente i video delle trasmissioni tv del gruppo di Cologno: "Una concorrenza sleale sul mercato pubblicitario"

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Anche la corte di Cassazione (con sentenza n. 8270 del 14 marzo 2022) ha bocciato il ricorso presentato da Gedi Gruppo Editoriale contro Rti Reti televisive italiane (Rti): il gruppo Repubbluca ha violato il diritto d'autore pubblicando sui propri siti contenuti riferibili ai programmi del colosso di Cologno.

Viene così confermata la decisione della Corte d'Appello di Roma emessa a novembre 2017 con cui veniva condannato l'allora Gruppo Editoriale L'Espresso a risarcire i danni per violazione del diritto d'autore. Al centro del contenzioso tra i due gruppi, il caricamento senza autorizzazione sui portali online del gruppo Gedi di contenuti audiovisivi relativi a programmi prodotti e diffusi da Rti.

Rti, del gruppo Mediaset, è stata difesa dallo studio Previti, con il partner Stefano Previti, coadiuvato da Alessandro La Rosa e Vincenzo Colarocco, e da Fabio Lepri, name partner dell’omonimo studio, e con il coordinamento aziendale interno di Stefano Longhini, direttore gestione Enti collettivi, protezione diritto di autore e contenzioso di Rti.

E' stata così accertata l'illiceità della pubblicazione non autorizzata di video estratti da noti programmi televisivi di Rti in quanto atti di concorrenza sleale ai danni della seconda.
Secondo la Cassazione i due gruppi editoriali hanno quella che viene definita "dinamica di comunanza di clientela". In sostanza, dal punto di vista pubbblicitario, hanno gli stessi potenziali clienti e l'aver usato da parte di Gedi un prodotto i cui diritti esclusivi erano di Rti è stata una "concorrenza sleale sul mercato pubblicitario degli inserzionisti".

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