Ucraina, l'ambasciatore russo: "Con Italia costruiti ponti, ora tutto rivoltato" | "Preoccupati per l'uso di armi italiane"
"Dubbi su foto e filmati, dovreste seguire entrambi i messaggi, non solo la parte ucraina"
Sull'eventuale utilizzo di armi nucleari in Ucraina "dalla Russia non è stata avanzata alcuna minaccia". A chiarirlo è l'ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov, secondo il quale però "ogni nostra dichiarazione viene letta come minacciosa, anche se tacciamo". E per quanto riguarda l'invio di armi da parte dell'Italia, "la cosa che ci preoccupa è che gli armamenti italiani saranno usati per uccidere cittadini russi. E voglio ricordare che la decisione è stata presa quando è iniziata la prima tappa delle trattative: i fucili vengono distribuiti non solo tra i militari, ma anche tra i cittadini e non si capisce come e quando saranno usati. Con l'Italia costruiti ponti, ora tutto rivoltato".
"Lavoro in Italia da 8 anni e ho lavorato con Renzi, Conte, Letta e adesso Draghi. Abbiamo fatto di tutto per costruire ponti, rafforzare i rapporti in economia, cultura e altri campi. Con rammarico adesso tutto è stato rivoltato", ha ribadito Sergey Razov a piazzale Clodio, in tribunale, per depositare un esposto, invitando i giornali a "seguire entrambi i messaggi e non solo quelli della parte Ucraina".
"Confido nella giustizia del sistema giudiziario italiano", ha aggiunto Razov in merito all'esposto, spiegando che "il 22 marzo sul quotidiano La Stampa è stato pubblicato un articolo il cui titolo pone la questione dell’eventuale uccisione del Presidente della Russia. Com'è noto, il Codice Penale della Repubblica Italiana prevede la responsabilità per l'istigazione a delinquere e l’apologia di reato. Io, da cittadino russo in territorio italiano, ho appena presentato una querela alla Procura di Roma con la richiesta di esaminare obbiettivamente ed imparzialmente questo caso".
"Dubbi su foto e filmati" "Dovreste seguire entrambi i messaggi e non solo quelli della parte ucraina. Ogni giorno leggo la stampa italiana e vedo ogni giorno alcune foto la provenienza della quale è molto dubbiosa", ha detto Razov rispondendo a una domanda riguardante i bombardamenti su Mariupol.
"Nessuna minaccia nucleare" L'ambasciatore ha affrontato anche la delicata questione del nucleare. "Nessuna minaccia sul nucleare da parte di Mosca, ma riflessioni di scenari possibili in caso di minacce per la sicurezza della Federazione russa", ha rassicurato Razov.
Missione russa in Italia, "mano tesa che qualcuno ha morso" Razov ha parlato anche della missione russa nel nostro Paese durante il periodo più difficile per il Covid, negli ultimi giorni al centro di polemiche. "Con la missione del marzo del 2020 "al popolo italiano è stata tesa una mano di aiuto, ma se qualcuno morde quella mano non è onorevole".
"La missione è andata solo nei posti indicati dall'Italia, precisamente a Nembro, centro della pandemia in quel momento - ha aggiunto -. Facevano solo quello che veniva detto dai colleghi italiani e la missione russa è terminata quando l'Italia ha proposto di concluderla. Le autorità italiane hanno espresso gratitudine per quanto fatto".
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