Chi legge di più in Italia? Le teenager | E con 18App la GenZ acquista mitologia, psicoanalisi e romanzi nati sui social
I recenti dati Istat rivelano come, in Italia, le più accanite lettrici siano le adolescenti. Tra gli 11 e i 24 anni, oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno. Ma, in generale, sono tutti i ragazzi a trainare il settore. E grazie agli acquisti effettuati dai 18enni con il Bonus Cultura si può capire anche qualcosa di più sui gusti della GenZ
I giovani sono la fascia di popolazione su cui il mercato del libro, quantomeno in Italia, dovrebbe fare leva per risollevare le proprie sorti. A qualcuno, abituato a dubitare delle doti nascoste dei nostri ragazzi, questa cosa potrebbe suonare strana. Ma non sono sensazioni, lo si può dedurre dall’analisi dell’ultimo rapporto Istat “Produzione e lettura di libri in Italia” (diffuso a febbraio 2021 e aggiornato a fine 2020). La quota più alta di lettori, infatti, si conferma quella degli under 18: nella fascia di età 11-14 anni, nell’arco dei dodici mesi presi a riferimento, il 58,6% ha letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Un dato che, proprio nella Giornata Nazionale per la Promozione della Lettura (24 marzo) dovrebbe indurre alla riflessione l’intero settore.
Un settore che tenta di riprendersi
Un vero e proprio traino quello “offerto” dalla Generazione Z al mondo dei libri visto che, analizzando il campione generale (persone dai 6 anni in su), la media scende drasticamente fino a un modesto 41,4% di lettori abituali (come minimo un testo all’anno). A certificare come neanche la pandemia, che ha costretto le persone in casa per lunghe settimane, è riuscita a far tornare ai fasti di un tempo. Certo, rispetto all’anno precedente, si è assistito a una risalita - nel 2019 il settore toccò il suo punto più basso, con una media di lettori abituali di appena il 40% - ma siamo ancora lontanissimi dai numeri che si registravano un decennio: il momento di massimo splendore ci fu nel 2010, quando la media arrivò al 46,8%.
Le donne leggono a ogni età, i maschi crescendo si perdono
Volendo entrare ancora di più nel dettaglio, a ulteriore conferma di quanto appena descritto, come sottolinea il portale di riferimento degli adolescenti Skuola.net, si può osservare come il “pubblico” in assoluto più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze: tra gli 11 e i 24 anni, oltre il 60% di loro ha letto almeno un libro nell’anno. Introducendo un altro elemento importante: il netto divario tra uomini e donne al cospetto dei libri. Nel 2020 la percentuale delle lettrici è stata del 46,4% (+2% rispetto al 2019) mentre quella dei lettori si è arenata al 36,1%. Una distanza, quella tra maschi e femmine, che si sviluppa con dinamiche simili da circa un quarto di secolo; basti pensare che nel 1988 risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Tra i maschi, inoltre, la quota di lettori in qualsiasi fase della vita (tranne che per gli 11-14enni) non supera mai quota 50%; quando per le femmine scende sotto la media nazionale solo dopo i 60 anni.
Le letture preferite dalla GenZ
Ma cosa legge la GenZ? Un’idea può darcela il carrello della spesa dei ragazzi che hanno sfruttato nel corso del 2021 il Bonus Cultura - i 500 euro messi a disposizione dallo Stato per chi compie 18 anni - utilizzandolo su Amazon. Visto che gran parte di questi soldi vengono spesi in libri. Ebbene, i giovani non solo leggono di più dei grandi, sembrano anche fare abbastanza sul serio. I titoli parlano chiaro: al primo posto, nella classifica dei testi più acquistati troviamo il bestseller “La canzone di Achille”, dell’autrice Madeline Miller, che racconta con occhi nuovi il rapporto tra l’eroe Achille e Patroclo e ne sdogana la natura più tenera; a seguire “Il Fabbricante di lacrime”, di Erin Doom, un mix tra favola e leggenda che ha trasportato i giovani lettori italiani in un mondo da leggere tutto d’un fiato; terzo posto per “L'interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud, un classico in cui gli adolescenti continuano a volersi immergere.
La lettura? Un fatto "ereditario"
Ovviamente non mancano le criticità, come il fatto che - stando sempre al rapporto Istat - anche nella fascia 11-14 anni il numero di lettori è drasticamente calato (-6,8%) nell’ultimo decennio. Così come il livello di istruzione scava ancora un ampio solco tra i vari pubblici: tra i laureati la quota di lettori è del 72,8%, tra i diplomati sono il 49,1% dei diplomati, tra chi ha la licenza elementare appena il 26,8%. Inoltre, la lettura è quasi un fattore “ereditario”: tra chi ha entrambi i genitori lettori, la quota di ragazzi tra i 6 e i 18 anni che legge è pari al 78,1%; se è solo la madre ad avere questa abitudine, la platea scende al 64,5% (con solo il padre lettore al 63,8%); se entrambi i genitori non leggono appena il 36,3% dei bambini o degli adolescenti lo fa.
Da Nord a Sud i numeri crollano
Infine la solita questione territoriale. L’abitudine alla lettura continua ad essere più diffusa nelle regioni del Nord e, man mano che si scende nella Penisola, i numeri si ridimensionano: ha letto almeno un libro il 48,2% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 48,5% di quelle del Nord-est, il 44,3% delle regioni del Centro, il 29,2% dei residenti al Sud; nelle Isole si conferma una realtà molto differenziata tra Sicilia (29,5%) e Sardegna (40,7%).
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