Dopo un anno da record, il 2020, segnato dalle limitazioni derivanti dalla pandemia Covid-19 e dai relativi periodi di lockdown, ci si aspettava un “rimbalzo” da parte dell’industria dei videogiochi, ma i dati dimostrano invece un’ulteriore crescita.
Lo riassume IIDEA (Italian Interactive & Digital Entertainment Association), l’Associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, che come ogni anno ha presentato il suo rapporto annuale sullo stato di salute dell’industria videoludica. Il risultato, in parte sorprendente, è che il volume d’affari in Italia è ulteriormente aumentato, nonostante le restrizioni siano andate calando e - comprensibilmente - le persone abbiano cominciato a riappropriarsi della libertà di muoversi.
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È di 2,2 miliardi di euro, infatti, il giro d’affari riscontrato in Italia nel 2021, in aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente. A giocare, secondo lo studio, sono 15,5 milioni di persone, ovvero il 35% della popolazione italiana compresa tra i 6 e i 64 anni: un dato questo in leggero calo, mentre sono aumentate complessivamente le ore dedicate al videogioco, che si attestano in media sul dato di 8,7 ore a settimana.
Questi numeri hanno colpito IIDEA, che attraverso il suo presidente, Marco Saletta, ha dichiarato: “Nel 2020, spinti dalle restrizioni dovute alla pandemia, i consumi di videogiochi in Italia avevano registrato un record storico superando per la prima volta i 2 miliardi di euro. Quest’anno, complice l’allentamento delle misure d’emergenza e un progressivo ritorno alla normalità, ci saremmo aspettati di registrare un rallentamento e invece celebriamo un nuovo risultato estremamente positivo per tutto il comparto. Analizzando i dati è evidente che stiamo assistendo a un progressivo aumento della presenza dei videogiochi nella quotidianità di milioni di italiani, con un vero e proprio consolidamento dei consumi di uno dei più interessanti e innovativi media di intrattenimento”.
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In particolare, colpisce la crescita del 12,1% del comparto console (con un fatturato di 443 milioni di euro), nonostante la vendita di nuove unità sia frenata dall’ancora scarsa disponibilità di PS5, Xbox Series X e Series S sugli scaffali, virtuali e fisici, dei negozi. Tra i giochi più acquistati troviamo nomi già conosciuti: il calcio è sempre protagonista, con FIFA 22 e FIFA 21 rispettivamente al primo e al terzo posto della classifica, inframezzati da Grand Theft Auto V, capace di performance impressionanti per un gioco pubblicato originariamente nel 2013, ma ancora supportato grazie a Grand Theft Auto Online e da aggiornamenti tecnologici dedicati alle piattaforme di nuova generazione.
A noi italiani piacciono anche i giochi d’azione e di ruolo, due generi che sono praticamente ormai fusi nei moderni e sfaccettati giochi open-world: vanno forte su console, mentre i giocatori PC si confermano appassionati anche ai giochi strategici, più adatti all’interazione con mouse e tastiera. Il software, in ogni caso, traina il mercato con un giro d'affari da ben 1,8 miliardi di euro, intaccato solamente dal rallentamento - in particolare sul canale di distribuzione “fisico” - delle uscite dei cosiddetti giochi "tripla A", causato in parte dall’allungamento dei lavori derivante dalla pandemia (e dalla necessità di attivare lo smart working, una condizione meno efficiente per team di sviluppo che possono arrivare a contare centinaia di lavoratori) e in parte dall’attesa di una maggiore penetrazione delle console di nuova generazione.
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Secondo Juan Insausti Alonso De Celada, Account Manager Iberia & Italy di Sparkers: “Quando la nuova generazione di console avrà preso completamente il sopravvento sulla generazione precedente, ci aspettiamo una crescita significativa per il comparto software”, uno scenario che anticipa ulteriori potenzialità di crescita. Tuttavia, sono prevedibilmente le piattaforme "mobile" quelle più utilizzate dagli italiani per giocare: smartphone e tablet fanno la parte del leone, con 9 milioni di videogiocatori a utilizzarli (tra cui 4,2 milioni di donne), seguiti dai 6,9 milioni di utenti di PC e console domestiche e dagli 1,4 milioni che restano legate alle console portatili.
Infine, qualche dato che riguarda anche noi di Mastergame: in termini di fonti d'informazione, i videogiocatori italiani si basano soprattutto sul passaparola con parenti e amici (34%), seguito dai siti (generalisti, 24%, e specializzati, 12%) e da TV (24%) e Social Network (22%). In particolare, molto usati sono WhatsApp e Facebook, seguiti da YouTube.