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DeepWell: nasce il team di sviluppo che mira a creare videogiochi utili alla terapia medica

Fondata dal co-creatore di Devolver Digital, DeepWell Digital Therapeutics è una nuova tipologia di videogame da utilizzare per coadiuvare piani di trattamento

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Che i videogiochi possano essere definiti come ausili utili alla terapia medica non è più sorprendente, specie durante la pandemia da Covid-19, ma è di certo una novità la nascita di un team di sviluppo che intende creare dei videogiochi terapeutici a cui faranno seguito dei veri e propri percorsi di cura.

Mike Wilson, co-fondatore di Devolver Digital, ha collaborato con l'esperto di dispositivi medici Ryan Douglas per inaugurare il nuovo studio DeepWell Digital Therapeutics, società di videogiochi che svilupperà prodotti atti a curare e trattare condizioni di salute differenti, nonché ad aiutare le aziende esterne a identificare i giochi già esistenti dall'alto valore terapeutico. DeepWell Digital Therapeutics mira a creare videogiochi seguendo i numerosi studi su patologie come la depressione e l'ADHD, il disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività.

"I videogiochi sono spesso criticati per il loro presunto impatto negativo sulla mente e sul corpo", ha affermato Wilson, che tramite Devolver Digital ha prodotto più di 100 giochi in due decenni. "Tuttavia, gli scienziati che studiano questo mezzo d'intrattenimento e gli sviluppatori che danno vita a dei capolavori videoludici sanno benissimo che in realtà è tutto il contrario".

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"DeepWell unisce l'intrattenimento alla scienza medica per dimostrare a tutti che i videogiochi possono fare del bene e, grazie alla distribuzione digitale globale, rappresentano uno strumento importante per rendere le terapie accessibili ed economiche", svela Wilson, il quale ribadisce come la natura divertente e interattiva dei videogame possa invogliare i pazienti a sfruttarli più assiduamente per trarre gli effetti positivi. "Presto, alcuni dei migliori videogiochi del mondo saranno finalmente riconosciuti per quello che sono: una potente medicina. Inoltre, i game designer daranno vita a una nuova disciplina con il potenziale di raggiungere il maggior numero di persone del pianeta", conclude Wilson.

Nella prima fase, il progetto punta a consentire agli sviluppatori di costruire nuovi videogiochi nel modo più coinvolgente possibile, per poi capire come poterli utilizzare nel trattamento di alcuni stati di salute mentale. Al momento proprio uno di questi è in via di lavorazione e gli sviluppatori ritengono che sarà pronto all'inizio del 2023. "Per creare dei giochi che possano fornire risultati tangibili, abbiamo deciso che ogni titolo di DeepWell dovrà avere un sistema di gioco coinvolgente. Senza questo aspetto è impossibile supportare qualsiasi tipo di terapia", ha affermato il co-fondatore di DeepWell Ryan Douglas, che nella sua carriera ha ideato e lanciato oltre venti dispositivi medici approvati dall'ente statunitense FDA (Food and Drug Administration).

"Con il nostro team di sviluppatori di livello mondiale alla guida, supportato da professionisti del campo scientifico e medico di primo piano, stiamo creando e riproponendo giochi che, oltre a essere in tutto e per tutto prodotti d'intrattenimento, offrono anche efficaci terapie digitali adatte ai nostri meccanismi di ricompensa neurologici congeniti", prosegue Douglas. "Ci troviamo di fronte a un momento storico che avvicinerà il mondo dei videogiochi a quello della medicina in un modo mai visto prima, privilegiando il livello di coinvolgimento del paziente, aspetto che è stato tralasciato da gran parte della medicina moderna".

Il vantaggio delle terapie digitali è quello di non dover passare attraverso gli stessi test rigorosi dei farmaci. In ogni caso i videogiochi terapeutici non andranno a sostituire i terapisti o altri interventi di salute mentale.

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Il progetto Deepwell è già supportato da numerosi professionisti e figure rilevanti del settore videoludico e medico a livello globale: da Tom Hall (game designer che ha fondato id Software insieme a giganti del calibro di Carmack e Romero) a Zoe Flower (Hellbent Games), passando per Rami Ismail (creatore di Vlambeer), Lorne Lanning (game designer creatore della serie Oddworld) e American McGee (storico sviluppatore che, dopo aver lasciato gli studi di id Software, ha realizzato la serie American McGee's Alice), sono tantissimi i professionisti scelti per formare comitato consultivo.

La prima iniziativa del gruppo è una Game Jam annuale di giochi sulla salute mentale che si svolgerà dal 1 al 22 maggio, evento con cui l'azienda punta a coinvolgere la community per dar vita a giochi che dimostrino come i temi e le meccaniche dei videogiochi possano essere utilizzati come meccanismi di cura, aiutando a dissipare i preconcetti errati associati all'idea di aprirsi e al confrontarsi su temi leati alla salute mentale, e creando una community capace di lavorare per connettere e supportare coloro che soffrono di stress, ansia e depressione.

"L'ambiente di una game jam è il luogo perfetto per esaminare e sperimentare nuove idee e approcci per la risoluzione dei problemi", ha affermato Kate Edwards, direttrice esecutiva della Global Game Jam. "Poiché è il più grande evento di game jam del mondo, la Global Game Jam è entusiasta di ammirare la nostra community creare giochi su questo argomento cruciale".

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