Da Mudima, Fondazione per l'Arte Contemporanea, dal 23 marzo al 9 aprile, una strabiliante mostra di Josè Molina: Cosas Humanas, realizzata in collaborazione con MC2 Gallery.
Dopo la prima personale nel 2006,Predatores, Josè Molina torna alla Fondazione MUDIMA con un progetto più ampio, una carrellata del poliedrico mondo visionario di questo spagnolo madrileno, classe 1963, da anni ormai italiano di adozione.
Il mondo di Josè Molina è abitato da personaggi a volte ironici, a volte mostruosi: sembrano usciti dai quadri di qualche pittore surrealista o fuggiti da qualche libro di esploratori naturalisti, dove la magia dei mondi fantastici scoperti lasciano spazio (legittimo) al dubbio se siano reali o veri solo nella mente di chi li ha disegnati... come ha scritto anche Vittorio Sgarbi in occasione della mostra di Molina al Museo di Storia Naturale di Milano qualche anno fa, circa leccezionale impresa grafica di questo madrileno.
Questo valore documentario immaginario dell'impresa di Molina lo avvicina a Borges, lo scrittore che inventa testi, luoghi, situazioni storiche inesistenti, ma assolutamente credibili, con uno straniamento che ci impedisce di riconoscere il vero dal falso, esaltando, con insuperabile naturalezza, il verosimile. L'antropologia di Molina potrebbe essere il manuale per integrare l'atlante borgesiano dei luoghi immaginari che oggi, seguendo l'esploratore Guadalupi, Alberto Manguel ridefinisce in rinnovati itinerari. In questo percorso in luoghi esotici (e inesistenti) sarebbe possibile incontrare, provenienti da aree inesplorate, gli uomini immemorati di Molina
.
Dalla visionaria fantasia (e attraverso le mani poi) di questo incredibile artista prendono vita mondi che Josè Molina ha bisogno di portare alla luce in tanti modi: disegni, dipinti, schizzi su fogli e splendide grafiche colorate in cui si nota non tanto lamore per unestetica ed un iperealismo fine a sé stesso, quanto un manierismo dettato dalla passione della sperimentazione dei mezzi per esprimersi: matita, china e ago, bic e matita colorata, olio su tavola, grafite, pastello. Ogni volta alla ricerca di un limite che la sua fantasia sposta
sempre più in là, al confine di quei mondi che solo gli esploratori, i visionari e i folli sanno vivere e vedere, senza muoversi o viaggiare con il corpo, ma solo guardando con gli occhi dellimmaginazione e con il cuore, alla ricerca di quei mondi interiori che sono dentro di noi e che pochi hanno la fortuna (o la maledizione?) di conoscere.
Josè Molina varca ogni volta la soglia di quei mondi paralleli, specchio, forse, delle nostre vite precedenti, alla ricerca di un orizzonte continuo e sempre lontano
una scusa per viaggiare alla ricerca dei propri sogni,dei fantasmi e delle memorie di mondi dove le regole e i limiti sono solo quelli della fantasia e del coraggio per guardarli
La mostra si sviluppa su due piani e le opere sono mirabilmente incorniciate da Pippo Basile che le ha realizzate ognuna sull'emozione del lavoro che racchiudono.
Straordinaria appare la capacità tecnica ed introspettiva di Molina che ti coinvolge e ti risucchia nei suoi mondi, non sempre rassicuranti, surreali e visionari. Lo spettatore viene attratto come nei disegni di Maurits Cornelis Escher. Ci cade dentro.
Ma se nei ritratti i paesaggi sono rassicuranti, i volti potrebbero appartenere ad una sorta di nuovo manuale di Cesare Lombroso in cui però l'analisi caratteriale e non solo, è tradotta in immagine surreale. Una teoria antropologica dove la fisiognomica deduce i caratteri psicologici e morali che traduce nel loro aspetto fisico, nei lineamenti e nell'espressioni del viso in una visione trasformante, come nelle figurazioni di Hieronymus Bosch.
In un quadro artistico, dove le capacità tecniche e creative appaiono sempre più sfumate, Josè Molina attraversa non solo mondi che rimandano all'esotico - ripresi come nei diari di un antico esploratore - ma che denunciano un attenta conoscenza delle figurazioni antropologiche arcaiche, che traduce in dipinti, disegni su carta, schizzi, grafiche, con una sperimentazione continua con una maestria che oserei dire indifferente al mezzo grafico utilizzato.
Diceva Man Ray: "Dipingo quello che non può essere fotografato. Fotografo quello che non voglio dipingere: Dipingo l'invisibile: Fotografo il visibile."
In Josè Molina le sue raffigurazioni sono talmente vive da apparire ai nostri occhi come fotografie di quel invisibile che i suoi occhi interiori sanno vedere.
Gianni E. A. Marussi
orario: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.30 - Chiuso sabato e festivi Ingresso: libero Mudima, Fondazione per l'Arte Contemporanea
Via Alessandro Tadino 26
20124 MILANO
Tel. +39 0229409633 - Fax +39 0229401455
info@mudima.net - www.mudima.net
José Molina nasce a Madrid nel luglio del 1965. Alletà di undici anni ha inizio la sua formazione in diverse scuole darte, dove, per più di dieci anni, studia disegno e pittura. A diciotto anni inizia a lavorare in pubblicità e nel frattempo completa i suoi studi allUniversità di Belle Arti di Madrid. Estende poi la sua esperienza professionale ai campi dellillustrazione, televisione, cartoni animati, grafica e al settore multimediale. Inizia a occuparsi di comunicazione in qualità consulente per grandi società multinazionali e in Italia, tutto ciò senza mai abbandonare la sua passione artistica.
A trentacinque anni decide di tornare alle sue radici e di dedicarsi totalmente alla pittura. Per cinque anni si chiude nel suo studio per sviluppare le sue tre collezioni sullUomo: "Sentimientos", "Morir para Vivir" e "Predatores".
Per sei anni studia Psicomotricità, Psicologia Transazionale e storia, dalle prime città della Mesopotamia sino agli eventi che hanno scandito il XX secolo. Comincia a studiare filosofia e sinteressa alle religioni del mondo. Viaggia più che può, indagando e inserendosi nelle culture indigene per comprendere il loro mondo e la loro arte, per cercare modelli alternativi di vita e di comprensione.
Mostre Personali
2010
" Cosas Humanas ".Fondazione Mudima, Milano.
2008
"6 días en Madrid, 6 giorni a Milano". Spazio Apollo, Milano.
"Líneas". Spazio Anteo, Milano.
"Predatores".Mi Art (Feria d'Arte di Milano), contemporáneamente al Museo di Scienze Naturali e all'Acquario Civico. Con il patrocino della Giunta di Milano e organizzata dal critico d'arte Vittorio Sgarbi e dalla Galleria d'Arte Cà di Frà.¿¿MI ART.
2007
"Predatores". Galleria Cà di Frà, Milano.
"Predatores". Galleria Romberg, Roma.
"Líneas". Spazio "20", Milano.
2006
"Predatores".Fondazione Mudima, Milano.
"Hollywood's Eyes", Spazio Crapapelada, Milano.
"Morir para Vivir" Galleria Crispi, Roma.
2005
"Hollywood Eyes", Spazio Anteo. Milano.
"Morir para Vivir". Galleria Hera Arte Contemporanea. Brescia.
"Morir para Vivir".Galleria Rubin. Milano.
Contemporaneamente alla mostra viene presentato il libro "Ojos"che raccoglie i lavori di José Molina degli ultimi vent'anni. Il libro stampato da Fontegrafica e curato graficamente dall'artista stesso, ha vinto in Germania il premio come secondo miglior libro Europeo in occasione del prestigioso premio "Sappi International Printer of the Year 2004"¿¿
Mostre Collettive
2008
"Corazones Negros". SBLU Spazioalbello, Milano.
2007
"Lacqua". Palazzo Ducale. Pavullo nel Frignano, Modena. Organizzata da Paolo Donini e Daniela Del Moro.
"L'animale che è in noi", Galleria Cà di Frà, Milano.
2006
"Giorni Lunghi", Piccola Galleria. Bassano del Grappa. Venezia.
2005
"Autoritratti", Galleria Cà di Frà Milano