Prima che arrivino nuove sanzioni occidentali contro la Russia, Vladimir Putin fa una mossa a sorpresa e dice che per il pagamento delle forniture di gas Mosca non accetterà più euro o dollari ma solo rubli. Immediate le reazioni dei Paesi europei. A cominciare da Palazzo Chigi che, pur non avendo ancora preso una decisione in merito, afferma chiaramente che respinge la richiesta al mittente. Dura anche la Germania, che parla di "violazione del contratto", mentre la Commissione Ue propone "appalti comuni e regole più rigide per lo stoccaggio".
Le quotazioni del gas mettono le ali - Dopo l'annuncio bomba del capo del Cremlino, il prezzo del gas in Europa ha registrato un balzo del 34% per poi scendere a 125 euro al megawattora (+27%), mentre il rublo si è rafforzato sul dollaro scendendo sotto quota 100 sul biglietto verde, ma rimanendo comunque debole rispetto a prima della guerra, quando scambiava a 75. "Le parole di Putin hanno fatto salire il prezzo di 15 euro/Mwh", ha detto il premier Mario Draghi in Senato mentre stava facendo le sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
La reazione dei Paesi Ue - I Paesi europei leggono la decisione del presidente russo principalmente come una mossa politica, ma anche come un tentativo di aggirare le sanzioni, rafforzare il rublo e sostenere l'economia.
La risposta dell'Italia - In Italia il consigliere economico di Draghi, Francesco Giavazzi, ha fatto capire chiaramente che non c'è alcuna intenzione di pagare in rubli e che l'idea di uno stop all'import della Russia non è esclusa a priori. "Andiamo verso i due mesi 'migliori' dell'anno - dice -, aprile e maggio, quando l'Italia ha abbastanza energia idroelettrica e rinnovabile per ridurre a zero l'import di gas dalla Russia. Naturalmente, se lo facessimo smetteremmo di riempire gli stoccaggi necessari per l'inverno. E' un problema politico delicato, ma è il miglior momento dell'anno e dunque penso che sia ciò che dovremmo valutare".
Berlino: violazione del contratto - La pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas in rubli rappresenta una "violazione del contratto", dice il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, spiegando che "ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire". La Germania importa oggi il 55% del suo fabbisogno di gas naturale dalla Russia. Contro "prezzi elevati e volatili del gas", dice la presidente Ue Ursula von der Leyen, "noi proponiamo appalti comuni e regole più rigide per lo stoccaggio, perché invece di fare concorrenza l'uno con l'altro portando in alto i prezzi, dobbiamo usare il nostro pese e acquistare gas insieme. Come europei. Inoltre dovremmo utilizzare le nostre possibilità di stoccaggio in alcuni Paesi membri per garantire le forniture ovunque nell'Unione".
Draghi sul nodo stoccaggi - Anche Mario Draghi dice che sugli stoccaggi si sta cercando un approccio condiviso per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori. "La creazione di un tetto Ue al prezzo del gas - spiega - è al centro di un confronto con la presidente".
Meccanismo per il pagamento in rubli - Intanto, per rendere operativo il pagamento in rubli, il Cremlino ha ordinato alla banca centrale di sviluppare un meccanismo che consenta il pagamento con la valuta russa. Allo stesso tempo, ha sottolineato Putin, "voglio chiarire che Mosca continuerà a fornire gas naturale in linea con i volumi e prezzi, meccanismi di prezzo stabiliti nei contratti esistenti".
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