EDIZIONE 2022

Pitti Taste è in scena a Firenze dal 26 al 28 marzo

Moltissimi gli eventi sia in Fortezza che fuori salone dedicati anche alla distillazione e alla mixology

Un viaggio alla scoperta di prodotti e sapori, un percorso dal salato al dolce in cui troveranno spazio prodotti come succhi, mostarde, caffè, confetture salate e dolci, tè, infusi e spirits.

In questa nuova edizione di Pitti Taste, sono presenti diversi eventi dedicati alla distillazione e alla mixology e particolare attenzione è riservata al mondo del Gin.

Più artigianale, più territoriale e più fashion: se andiamo ad analizzare i trend di consumo degli ultimi anni, pochi prodotti hanno visto una crescita importante nei cuori e nei bicchieri dei consumatori.

Ora che dopo due anni di stop forzato finalmente ripartono gli eventi fieristici più importanti in tutto il paese, pare incredibile notare quanti tra i nuovi espositori siano produttori di questo distillato.

Ne abbiamo approfittato per parlarne con Federico Silvio Bellanca, che nonostante la giovane età è ormai reputato una delle penne più autorevoli in Italia in materia di spirits a livello nazionale (sul tema oltre agli articoli per Gambero Rosso e Forbes infatti ha già scritto 4 libri e condotto 2 trasmissioni televisive) per farci raccontare il segreto di questo successo, ma soprattutto quali eventi non mancare a Pitti Taste 2022 per gli amanti del Gin.

Federico, ricalcando la parabola delle birre artigianali, ora pare che il trend voglia premiare i “Craft Gin”. A cosa si deve questo successo?

È molto interessante studiare la parabola di questo distillato, nato nella versione moderna come medicamento dalla mente dottor Franciscus de le Boë Sylvius nel 1658 in una farmacia Olandese. Questo prodotto non era inizialmente concepito infatti per il piacere di bere, bensì a scopo curativo. In effetti, l'intuizione non era certo sbagliata: le proprietà benefiche del ginepro erano già rinomate da tempo in tutta Europa. È solo grazie agli inglesi che il suo nome diviene Gin e il suo scopo quello di soddisfare i palati. Da qui in poi la sua diffusione diventa globale. Un successo, certo, ma secoli di mancanza d’innovazione avevano finito per scalfirne la reputazione.

Poi cosa è successo?

Verso l’inizio degli anni 90, tutto è cambiato con alcune novità che finalmente hanno cominciato a modificarne il percepito: in principio con la nascita di Bombay Sapphire, che sulla sua iconica bottiglia blu indicava le botaniche, rendendo comprensibile la complessità del prodotto, poi con nascita di un nuovo grande classico, la cui influenza arriva fino a noi, ovvero Hendricks, che per la prima volta abbandonava le botaniche classiche per sperimentare nuovi sapori. Erano nati i così detti “Contemporary Gin”. Oggi con questo stile si indicano tutti quelli che usano botaniche non tradizionali, e sempre di più ciò è divenuto sinonimo di scelte locali o territoriali. Questo in poco tempo ha portato in tutto il mondo, Italia compresa, ad una nuova ondata di produttori desiderosi di raccontare la propria storia attraverso una bottiglia, e a una generazione di imprenditori cosmopoliti determinati a creare gin italiani senza imitare nessuno.

A Pitti Taste ci saranno molti eventi a tema. Sei sorpreso di questo boom?

Assolutamente no! Firenze è una città a cui il mondo degli Spirits ha imparato a guardare negli ultimi anni grazie all’incredibile lavoro di Paola Mencarelli e della sua Florence Cocktail Week. Oggi è Taste a divenire megafono per i nuovi produttori, ed è un bellissimo segno di coerenza in una città che vuol essere protagonista in questo campo. Non scordiamoci che qui è nato poco più di un secolo fa il Negroni, oggi cocktail più bevuto al mondo, di cui il Gin è uno dei tre ingredienti imprescindibili.

Quali eventi consiglieresti di seguire?

C’è grande curiosità senza dubbio per il lancio nazionale di due nuovi Gin: uno è “52 Mule Road”, il Prealps Dry Gin a base di botaniche presenti lungo il sentiero montano delle 52 gallerie del Pasubio tra cui l’erba madre o maresina. Sarà presentato presso Harry’s Bar di Firenze in abbinamento con il caviale 100% italiano Cru Caviar e i salumi Le Follie di Carlo Giusti,  e miscelato con le toniche di Alpex. Altro lancio degno d’attenzione è quello del gin Floressence, Tuscan Dry Gin creato da oscar Quagliarini e che nasce ispirandosi alla formulazione di un profumo (con note di bergamotto, gelsomino, lavanda, neroli d’arancia e bacche di ginepro), ed ad una figura storica, quella della Regina Caterina De’ Medici, che da Firenze inebriò con le sue fragranze anche la Corte di Francia.

Ma gli eventi a base Gin continuano tutti i giorni della kermesse, ad esempio è da non perdere la masterclass dedicata al  gin River Mentana, prodotto da Rime Craft Distillers (quinta generazione della dinastia Maschio, mastri distillatori da due secoli) che parlerà delle botaniche veneziane, oppure Una masterclass dedicata a Gin's Tuscany, giovane distillato a base di 8 botaniche tra cui bacche di cipresso e foglie d'olivo, finanche all’incontro con il piemontese Franco Cavallero per scoprire il suo Gin Agricolo

Guardando il calendario di Taste e di Fuori di Taste si intuiscono anche alcuni trend per il futuro?

Certamente! Tutti i dati di mercato ci dicono che dopo il Gin verrà il boom della liquoristica, e non a caso gli eventi in questo campo non mancano. Uno storico produttore di Gin come Fabio Elettrico di Re dei Re di Livorno infatti approfitterà di Taste non solo per far assaggiare il suo cavallo di battaglia a base di Ginepro e Zafferano, ma soprattutto per lanciare il suo amaro a base si acqua marina, chiamato non a caso Amarea. Ma sarà anche l’occasione per riscoprire l’amato liquore di arance siciliano Amara in miscelazione, grazie all’estro di Julian Biondi a Manifattura.

Tante occasioni didattiche per saperne di più sugli spirits e i liquori dunque

Conoscenza e piacere devono a mio parere andare sempre di pari passo: bellissime le masterclass, ma ricordatevi di affiancarle sempre a momenti più edonistici, come ad esempio una cena in pairing come quella che Leonardo Romanelli con la complicità di Peter in Florence proporrà presso il ristorante Mimesi di Dimora Palanca, oppure un aperitivo a base di Argintum (il gin dell’argentario) miscelato con l’olio del Frantoio Santa Tea presso Olivia, dove sarà ospite il bartender Simone Alocci dello Sparkling American Bar (recentemente premiato miglio bar della Toscana ai Forchettiere Awards) oppure la serata a base di cocktail Volcanic Drinks presso Atrium Bar di Four Seasons. Un’occasione quest’ultima per provare anche la nuova cocktail list di Edoardo Sandri e del suo Team, perché è bello bere bene in queste occasioni, ma per fortuna grazie ai grandi bar lo si può fare tutto l’anno.

Di Indira Fassioni