Ispirato ai tragici eventi del terremoto che ha colpito le zone di Amatrice, Norcia e Visso nel 2016 esce al cinema il 31 marzo "La ballata dei gusci infranti", film di Federica Biondi, di cui Tgcom24 vi offre la clip in esclusiva. E si intitola allo stesso modo il brano, in radio e su tutte le piattaforme dal 22 marzo, scritto come colonna sonora della pellicola da Random, giovane cantante urban pop tra i più popolari nell'attuale panorama musicale.
Ho scritto questo brano pensando soprattutto al film..." ha detto Random: "È stata un'esperienza di scrittura musicale totalmente nuova: questa volta io sono stato semplicemente il tramite di un messaggio che va ben oltre me. (...) Perché il tema della perdita torna sempre, anche in questi giorni così violenti. E so che è dura andare avanti ma vorrei che si provasse a non avere paura perché, anche quando si subisce una perdita, si può sempre ricominciare e scrivere una nuova storia".
Ambientato ai piedi dei Monti Sibillini nell’Appennino umbro marchigiano, il film racconta la storia di quattro famiglie irrimediabilmente legate ad un destino comune.
Un giorno, all'improvviso, ogni desiderio di futuro, ogni progetto, s'infrange contro l'orrore di un fortissimo terremoto. Un evento tragico che farà perdere a tutti qualcosa, spezzando la quotidianità e l'equilibrio. Il video del brano scritto da Random è un omaggio al film: alcune immagini fondamentali della storia si alternano a quelle dei luoghi ancora feriti dal terremoto e ripercorsi dal cantante. Colline, case, alberi e strade riacquistano significato arricchendosi di una "nuova storia".
Al centro del racconto c’è Jacopo (Samuele Sbrighi), che vive in mezzo alla natura e la attraversa sempre a piedi, cita Dante e conosce tutti, pur restando ai margini. Si fa amico un giovane parroco africano (Miloud Mourad Benamara) appena arrivato a gestire una piccola parrocchia. Fra emarginati ci si intende e ognuno a modo suo sa accogliere le stranezze dell’altro.
Jacopo è il figlio di Alba (Lina Sastri) e Dante (Giorgio Colangeli), attrice lei e drammaturgo lui. Ritiratisi in una casa isolata sull’Appennino marchigiano, i due artisti dedicheranno alla comunità che li ha accolti ormai da anni il loro ultimo spettacolo, una rielaborazione del Paradiso di Dante Alighieri.
A pochi chilometri di distanza, proprio a ridosso dei Sibillini, c’è la fattoria di Lucia (Paola Lavini) che si ritrova all’improvviso a condurre l’azienda da sola, abbandonata dal marito, attratto da una vita più facile. Tenterà di aiutarla Jacopo, con cui Lucia baratta spesso del formaggio per un pugno di noci, e insieme, un po’ a casaccio, sapranno riorganizzare la fattoria.
In un borgo vicino, abitano David (Simone Riccioni) ed Elisabetta (Caterina Shulha) che vivono l’attesa del primogenito tra la paura del futuro e le prima sinistre scosse di terremoto. Nella tensione molteplice del momento, i ragazzi vedono infrangersi le fondamenta e le certezze del loro amore.
"La Ballata dei gusci infranti" narra la fragilità della vita e la forza del senso di appartenenza", spiega la regista: "Ognuno dei protagonisti sembra racchiuso in un guscio di lumaca, ognuno ha la propria vita fatta di scelte che riguardano luoghi in cui vivere e persone da tenersi accanto, in un’idea di completezza. Ma la vita è anche imprevisto e, sotto il passo
devastante di un tragico evento naturale, il guscio può infrangersi".
Attraverso le storie rappresentate Federica Biondi ritrae il volto distruttivo di un terremoto che ha spezzato equilibri e legami per crearne di nuovi.
"Ogni personaggio ha il proprio dolore e i propri misteri che emergono come polvere dalle macerie, gli schemi saltano, gli assetti cambiano ma nella nuova dimensione in cui verranno tutti catapultati sapranno trovare un motivo per guardare avanti. L’impatto con la fine del proprio mondo fa emergere uno spirito di sopravvivenza altrettanto naturale e
imponderabile".