"Quello di Putin è un genocidio, guardate quello che sta facendo con le persone e con le città è una cosa malata. Putin è malato è rimasto in un'era passata". Così Lech Walesa, il primo presidente della Repubblica libera di Polonia, dopo il 1991, in una lunga intervista mandata in onda a "Quarta Repubblica" su Rete 4. "Putin - continua il premio Nobel per la Pace nel 1983 - vorrebbe spostare le frontiere, vorrebbe fare tutto quello che succedeva un secolo fa. Non si rende conto che i tempi sono cambiati, adesso si dovrebbe creare non distruggere".
Per Walesa il popolo non è più come ai tempi dell'Unione Sovietica perché si sta ribellando. "Piano, piano - considera - sarà un lungo cammino, ma il popolo si farà sentire". In questa fase di difficili negoziazioni un ruolo centrale di mediazione e pacificazione, secondo Walesa, è nella figura del Papa. "Tra le grandi personalità mondiali, la più stimata è quella del Papa. Per cui Papa Francesco potrebbe avere sicuramente un ruolo - considera l'ex presidente della Polonia - forse è quello che ha a disposizione l'arma più decisiva, quella della persuasione".