A SECONDIGLIANO

Carceri, 30 cellulari trovati a Napoli nel reparto dei boss

Operazione della polizia penitenziaria a Secondigliano. L'Osapp: "Utilizzare jammer per inibire il segnale"

© ansa

Trenta cellulari, tra cui molti smartphone, sono stati trovati nel reparto "S3" del carcere napoletano di Secondigliano. Si tratta dell'ala che ospita elementi di spicco della criminalità organizzata. I telefoni sono stati sequestrati dalla polizia penitenziaria durante di una specifica operazione finalizzata a contrastare l'introduzione di telefoni e droga negli istituti penitenziari. Trovata e sequestrata anche sostanza stupefacente.

La notizia è stata resa nota dall'Osapp. Per il vice segretario regionale Luigi Castaldo, "il fenomeno dei cellulari in carcere deve essere contrastato con specifici mezzi, da mettere in campo per garantire maggior sicurezza per tutti. Basterebbe l'utilizzo di jammer inibitori di segnale e, ovviamente, più personale di polizia penitenziaria addetto ai controlli sia esterni che interni, per bloccarlo".

"Nonostante la normativa, che punisce questa fattispecie di reato, - commentano Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, presidente e segretario dell'Uspp - continuano a susseguirsi le attività di rinvenimento di cellulari e droga all'interno delle carceri, attraverso l'uso di stratagemmi sempre più raffinati come nel caso di Secondigliano. Ciononostante vengono comunque individuati il nostro plauso va al comando di polizia penitenziaria", concludono i due sindacalisti. 

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