Prezzi, Confcommercio: a marzo inflazione al +6,1% sul 2021 | Per le famiglie stangata da 1.826 euro
Frena ancora il Pil: -1,7% su febbraio, -2,4% nel trimestre. Consumi in rialzo del 5,1% spinti dai servizi (+27,7%), male l'automotive
Non si arresta la tendenza al rialzo dell'inflazione, per la quale Confcommercio a marzo stima un +0,6% su febbraio, con un incremento previsto su base annua del 6,1%. Rilevanti gli effetti sulla spesa delle famiglie che, a parità di consumi obbligati, spenderanno in media 1.220 in più all'anno per luce e gas, 320 euro per carburanti, 286 euro per alimentari e altri beni essenziali.
Frena ancora il Pil La dinamica dei prezzi è spinta al rialzo dal persistere di forti tensioni sui mercati delle materie prime, una tendenza che, anche ipotizzando una distensione inflazionistica e geopolitica, permarrebbe secondo Confcommercio almeno fino ai mesi estivi. Frena ancora il Pil, che a marzo fa registrare un -1,7% su febbraio, consolidando la tendenza al rallentamento emersa nei mesi scorsi. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare all'1,3%, in brusco ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti. Nella media del primo trimestre il Pil è stimato in calo del -2,4% sul trimestre precedente, dato che porterebbe comunque a una crescita su base annua del 3,3%. Ma anche con il pieno sfruttamento delle risorse del Pnrr - spiega il rapporto - difficilmente si raggiungerà una crescita media 2022 superiore al 3%.
L'andamento dei consumi A febbraio 2022 l'Indicatore dei Consumi Confcommercio segnala un incremento, su base annua, del 5,1%, confermando la tendenza a un recupero meno accentuato. Il confronto su base annua continua a risentire delle diverse condizioni in cui hanno operato le imprese nel 2021 e nel 2022. Situazione che ha portato a una variazione del 27,7% della domanda relativa ai servizi. Per quanto riguarda i beni il confronto, con febbraio 2021, segnala un calo dello 0,8%.
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