Un suprematista americano, Matt Shea, ex deputato repubblicano ed evangelico fondamentalista, è chiuso da giorni in un albergo di un paesino della Polonia, Kazimierz Dolny, con 62 orfani di Mariupol. A denunciare quello che sta accadendo è il sindaco della cittadina, Artur Pomianowski. Nessuno nel paesino di quasi 4mila abitanti riesce a parlare con l'uomo, né a decifrare quali siano i suoi piani.
Shea negli Stati Uniti è un volto noto alle forze dell'ordine: soprannominato da alcuni media "il pifferaio nero", nel 2018 fu indagato dall'Fbi per terrorismo, tentata insurrezione e incitazione alla violenza contro le minoranze. Secondo quanto scrive Repubblica, Pomianowski ha fatto sapere attraverso Facebook di essere andato a trovare i bimbi e ha assicurato che "stanno bene". I timori su ciò che sta accadendo, tuttavia, restano molti e le autorità competenti hanno aperto un'indagine.
"E' difficile fidarsi di quell'uomo", ha spiegato il primo cittadino confermato di aver ricevuto informazioni contrastanti sul suo conto. Ciò che è certo, ha poi precisato, è che i bambini ucraini non usciranno da Kazimierz Dolny fino a quando gli investigatori non avranno terminato le indagini.