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"Putin è un criminale di guerra", "Imperdonabili parole di Biden": guerra Russia-Ucraina, la strada diplomatica è in salita | Il presidente Usa sentirà Xi

La Turchia, che ha parlato di un possibile incontro Putin-Zelensky, ha anche dichiarato che le richiesta di Kiev è chiara: vuole i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, più Turchia e Germania, come "garanti" dell'accordo con Mosca

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Martedì 15 marzo è stato il giorno del quarto - e, ad oggi, ultimo - incontro tra le delegazioni di Ucraina e Russia. La diplomazia a livelli "medio-bassi" è al lavoro da tempo per fermare la guerra tra i due Paesi nata dall'invasione russa. Al momento, però, non ha dato esiti decisivi, e il fatto che a trattare finora non siano stati i rispettivi leader potrebbe essere visto anche come un segnale positivo: una rottura definitiva ai livelli apicali, infatti, non potrebbe essere sanata, mentre a livelli "più bassi" è possibile porre rimedio. Ma cosa c'è da aspettarsi dai prossimi giorni? Impossibile dirlo, certo è che le ultime "schermaglie" non suggeriscono particolare ottimismo.


Biden: "Putin criminale di guerra". Cremlino: "Parole imperdonabili" - A rendere ancor più teso il rapporto tra Stati Uniti e Russia è stata l'espressione utilizzata da Joe Biden a margine della conferenza stampa in cui il presidente americano ha approvato l'invio di altri 800 milioni di aiuti militari a Kiev. Le parole utilizzate con i giornalisti alla Casa Bianca ("Putin è un criminale di guerra") hanno causato l'immediata reazione di Mosca: i commenti di Biden sono "una retorica inaccettabile e imperdonabile", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Fino a ora l'amministrazione aveva evitato di utilizzare questi termini, citando le inchieste in corso sull'invasione russa dell'Ucraina da parte della Corte Penale Internazionale. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, è intervenuta provando a gettare acqua sul fuoco: "Le parole del Presidente parlano da sole, ha parlato dal suo cuore per ciò che ha visto, un'azione barbarica di un brutale dittatore in un Paese straniero". Sui crimini di guerra "c'è un processo legale che continua al Dipartimento di Stato e su cui avrete aggiornamenti". Ma nemmeno 24 ore dopo, Biden non ha dato segnali distensivi, anzi. "Dobbiamo essere uniti, noi lo siamo di certo. Ma la brutalità di Putin, quello che sta facendo e quello che stanno facendo le sue truppe in Ucraina è solamente inumano" ha dichiarato nel video collegamento dallo Studio Ovale con il premier irlandese Micheál Martin in occasione del Saint Patrick's day.

Zelensky: "Negoziati con Mosca abbastanza difficili" - A confermare che la strada per una tregua (il più possibile duratura) sia in salita lo ha ribadito lo stesso Zelesnky in queste ore. "I negoziati tra l'Ucraina e la Russia sono abbastanza difficili". Così il presidente ucraino in un'intervista con il canale televisivo americano Nbc. Zelensky ha osservato che "qualsiasi guerra potrebbe essere finita al tavolo dei negoziati". Allo stesso tempo, non ha commentato le informazioni apparse in precedenza nei media sulle presunte condizioni di un possibile accordo tra le parti.

La Turchia parla di un possibile incontro Putin-Zelensky - Nonostante le difficoltà incontrate finora, però, non è escluso che il livello della diplomazia si alzi per cercare la scolta decisiva. Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, infatti, potrebbero presto incontrarsi faccia a faccia. A farlo sapere, come riportato dal quotidiano Sabah, è stato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, parlando ad una conferenza stampa congiunta con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba durante una visita a Leopoli in Ucraina. Nelle scorse ore c'è stata anche un'altra telefonata tra il presidente turco Erdogan e il leader russo.

Turchia: "Kiev chiede la garanzia dei 5 big Onu più Ankara e Berlino" - Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto che la Turchia sia "uno dei garanti" di un possibile accordo con la Russia. Lo ha annunciato il suo omologo Mevlut Cavusoglu. "L'Ucraina ha fatto un'offerta sull'accordo di sicurezza collettiva: P5 (i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza - ovvero Cina, Francia, Federazione Russa, Gran Bretagna e Stati Uniti) più Turchia e Germania", ha detto Cavusoglu, assicurando che "la Federazione Russa non ha obiezioni".

Biden venerdì parlerà con Xi Jinping - Intanto, bisogna registrare anche che Stati Uniti e Cina stanno per avviare un dialogo che tutti si augurano possa rappresentare una svolta. Il presidente americano Joe Biden, infatti, parlerà con Xi Jinping. Il dialogo, come affermato dalla Casa Bianca, avverrà domani (venerdì, ndr).

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