Dubai e Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Oppure le Maldive. Sono i paradisi fiscali dove fuggono gli oligarchi russi per sfuggire alle sanzioni decise dall'Occidente e che colpiscono le loro proprietà. Sono destinazioni sicure dove far approdare yacht milionari e aerei o comprare ville extralusso per salvaguardare così il proprio patrimonio.
Secondo uno studio del National Bureau of Economic Research, citato da Il Messaggero, il 60% della ricchezza delle famiglie benestanti russe è nascosto fuori dalla Russia. A Dubai si è registrato un aumento, da parte di russi facoltosi, di appartamenti di lusso, da 15mila dollari al mese.
Al largo sempre di Dubai, ricostruisce Il Messaggero, sono ancorati diversi yacht di miliardari russi, tra cui quello di proprietà dell'oligarca Andrei Skoch, uomo d'affari impegnato nel settore dell'acciaio e finito nella black list degli Usa. Non solo natanti di lusso. Un jet appartenente ad Arkady Rotenberg, amico da anni di Putin, è atterrato negli Emirati.
Qui i russi, non potendo pagare in dollari, ricorrono sempre di più alle criptovalute per sfuggire alle sanzioni.
Spostandoci dagli Emirati all'Oceano indiano altra meta preferita dagli oligarchi sono sicuramente le Maldive, dove sono stati avvistati almeno cinque yacht superlussuosi. Le Maldive non hanno un trattato di estradizione con gli Stati Uniti.
Kaliningrad è invece un'altra enclave fiscale proprio nel cuore dell’Europa. Gode di un regime speciale voluto da Putin nel 2018 per difendere i suoi oligarchi.
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