In Val di Non e Val di Sole, in Trentino, dieci anni fa è nato l’unico impianto al mondo per la conservazione di frutta in ambiente ipogeo, cioè sottoterra. Dieci chilometri di gallerie, nella miniera di Rio Maggiore, realizzate in origine per ottenere materiale edilizio e poi utilizzate per un vero e proprio frigorifero naturale nascosto dentro le Dolomiti che rispetta l’ambiente e mantiene intatta la qualità delle mele. Un magazzino sotterraneo suggestivo e caratterizzato da un profumo di mele molto inteso, un grado di temperatura e più di un milione e mezzo di mele raccolte in mille contenitori sopra ai quali si trovano le radici dei meli dai quali sono state raccolte le stesse mele lo scorso autunno. Ai tre lotti già esistenti si sta unendo anche un quarto che porterà lo stoccaggio a 40 mila tonnellate, 280 milioni di mele che dal campo arrivano direttamente qui a 275 metri di profondità, dove “dormono” - a temperatura e umidità costanti e al buio – anche per un anno.
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Il risparmio rispetto alla conservazione in superficie è pari all’energia elettrica utilizzata da 2.000 persone in un anno, con una diminuzione del 50% dell’immissione di CO2 nell’atmosfera e un risparmio idrico altrettanto importante, grazie alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori.
Ora si sta studiando un trasporto automatizzato su nastri, totalmente elettrico, per diminuire ulteriormente l’impatto ambientale e anche il progetto di aprire le gallerie al mondo al turismo.