Il consigliere alla Sicurezza nazionale americano, Jack Sullivan, ha incontrato il premier Mario Draghi e il consigliere diplomatico Luigi Mattiolo per discutere delle "misure per imporre costi alla Russia per la sua guerra in Ucraina e dell'assistenza umanitaria a coloro che fuggono dal conflitto". Lo afferma la Casa Bianca, riferendo del loro incontro a Roma.
L'Italia e gli Stati Uniti fanno fronte comune. Ribadiscono la "ferma condanna" per "l'aggressione ingiustificata" da parte della Russia all'Ucraina e si ripromettono di "intensificare i contatti" bilaterali "a tutti i livelli". Al centro del colloquio tra il premier Draghi e il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Sullivan c'' la guerra che non accenna a fermarsi e la risposta internazionale che deve essere "decisa" e senza tentennamenti.
I due discutono sia dei modi per imporre, anche in coordinamento con il G7 e l'Ue, "costi alla Russia per la sua guerra", sia dell'assistenza umanitaria a chi fugge da Kiev. L'incontro tra Draghi e Sullivan segue di pochi minuti quello (programmato) tra il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense e il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Mattiolo.
Una riunione, quest'ultima di circa 45 minuti, che si svolge nella Biblioteca Chigiana. Poi Sullivan va a salutare il premier e si trattiene con lui un'altra mezz'ora per un colloquio faccia a faccia. Ne emerge la volontà comune di "intensificare ulteriormente i contatti tra Italia e Stati Uniti a tutti livelli, alla luce degli eccellenti rapporti bilaterali e del legame transatlantico".
Ma il cuore dello scambio di vedute non può che essere la guerra e l'approccio di Draghi è ispirato al realismo: riuscire a gestire anche le conseguenze del conflitto sull'Italia e sull'Europa. Come riferisce la Casa Bianca, i due parlano anche della posizione della Cina e degli "approcci transatlantici alla Repubblica popolare cinese". Il viaggio di Draghi negli Usa, ipotizzato a maggio, resta sullo sfondo: programmato ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina e ora probabilmente da rimodulare alla luce degli accadimenti internazionali.